Da Silva (Gilead), ’10 nuovi farmaci per infezioni e cancro entro 2030′

(Adnkronos) –
In collaborazione con Gilead

 

 

“Gilead è un’azienda che ha nel suo Dna l’innovazione e la ricerca. A conferma del nostro impegno in questo senso, entro il 2030 intendiamo lanciare dieci nuovi farmaci, in particolare nell’ambito dell’oncoematologia e delle malattie infettive. In Italia, inoltre, abbiamo più di 130 trial clinici attivati negli ultimi anni, che coinvolgono 112 ospedali ed oltre 85mila pazienti”. Lo ha detto Frederico da Silva, Vice President e General manager di Gilead Sciences Italia, oggi a Milano, a margine dell’evento di premiazione dei 62 progetti vincitori della XII edizione dei Bandi Gilead, dedicati agli enti di ricerca e cura italiani sia pubblici che privati e alle associazioni di pazienti italiane che operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie oncologiche e oncoematologiche. 

“Gilead ha a cuore la ricerca scientifica e clinica – spiega da Silva -. Un esempio concreto del nostro impegno per migliorare la vita dei pazienti affetti da malattie infettive gravi come l’Hiv – che, da malattia mortale, è divenuta malattia cronica – è il nuovo farmaco che abbiamo lanciato questa settimana. Si tratta del primo trattamento al mondo che si può fare ogni 6 mesi per pazienti adulti con Hiv multi resistente che non hanno altre opzioni terapeutiche. Abbiamo compiuto passi in avanti – aggiunge – anche per quel che riguarda l’epatite Delta, una delle forme più aggressive di epatite virale, e l’oncoematologia, portando ai pazienti italiani la rivoluzione delle terapie cellulari Car-T”. 

“Siamo quindi orgogliosi – conclude de Silvia – di aver contribuito a trasformare la vita di tanti pazienti che soffrono di patologie oncoematologiche e malattie infettive consapevoli però che, per vincere questa sfida, non possiamo essere soli: c’è infatti bisogno di collaborazione pubblico-privata e dunque è necessario il coinvolgimento delle istituzioni, delle associazioni di pazienti e degli altri stakeholder per far avanzare sia la salute individuale che quella collettiva e pubblica”.  

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