MANTOVA – L’emergenza sanitaria, ha messo in ginocchio il Distretto del florovivaismo, ma a dare uno spiraglio di speranza è la nota di Palazzo Chigi, che ha dato il via libera per la vendita di piante e fiori. “E’ consentita la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili“. Questa la spiegazione all’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22, marzo 2020, che tratta in maniera specifica dell’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricola.
Il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, accoglie con soddisfazione la decisione del Governo: “Il Governo – spiega Agrinsieme – è venuto incontro alle nostre pressanti richieste per il settore florovivaistico, che ha un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno, occupando circa centomila addetti in tutta la Penisola, e che in queste settimane di emergenza ha perso gran parte del fatturato annuale, a causa dello stop delle vendite in una stagione cruciale”.
Si tratta di un risultato importante poiché – spiega Ettore Prandini di Coldiretti – senza fiori e piante sono a rischio 27mila imprese con 2,5 miliardi di fatturato che ora si trovano in gravissime difficoltà con il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali e le difficoltà alle esportazioni dove l’Italia ha svolto fino ad ora un ruolo di leader nel mondo con il record per le spedizioni florovivaistiche che nel 2019 hanno raggiunto ben 904 milioni di euro di piante, fiori e fronde, dirette soprattutto in Francia (188 milioni di euro), Germania (159 milioni di euro) e l’Olanda (153 milioni di euro). Lanciamo ora un appello alla grande distribuzione, ai mercati e a tutti i punti vendita aperti affinchè promuovano la vendita di fiori e piante Made in Italy”.