MANTOVA – Sono oltre cinquemila in provincia di Mantova i lavoratori interessati dal rinnovo dei contratti nazionali del comparto del commercio e del turismo tra cui Terziario, Distribuzione e Servizi (TDS), Distribuzione Cooperativa e pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale. Un rinnovo fermo per una serie di richieste avanzate dalle parti sociali a quelle datoriali non accolte o accolte solo in parte e per questo, visto il protrarsi dello stallo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs-UIL hanno aperto lo stato di agitazione e dichiarato lo sciopero per il 22 dicembre.
Le motivazioni dello sciopero differiscono per i vari contratti nazionali, ma hanno anche numerose problematiche comuni. Su tutte c’è la richiesta di un aumento salariale “dovuto e urgente” ricordano i Sindacati. Soltanto per il comparto del commercio si è riusciti a sottoscrivere, a dicembre 2022, un protocollo straordinario che ha previsto l’erogazione di 350 euro una tantum e 30 euro di anticipazione sugli aumenti. Questi “dovevano servire – scrivono le sigle sindacali confederali – ad accompagnare i sei mesi di trattativa fissati nel protocollo con l’obiettivo di avere a questo punto i quattro contratti rinnovati” ma “quel parzialissimo intervento – proseguono – è ormai superato e insufficiente a far fronte alla questione salariale che investe la categoria”. Altre rivendicazioni comuni ai contratti portate al tavolo dai Sindacati sono, fra le altre: miglioramento delle agibilità sindacali; regolamentazione del franchising e delle affiliazioni per responsabilizzare i grandi marchi; inserimento di norme di regolamentazione sugli appalti; recepimento e implementazione dello smart working, inserimento delle normative sulle politiche di genere; previsione di norme anti discriminazione e giorni di aspettativa retribuita per le donne vittime di violenza; aggiornamento dei sistemi di classificazione, implementazione del welfare contrattuale.
Per quanto riguarda le parti datoriali del terziario e del turismo sono state avanzate rivendicazioni critiche, in particolare: la riduzione dei permessi retribuiti, la riduzione degli scatti di anzianità, l’intervento teso a ridurre la 14esima mensilità, la riduzione del periodo di comporto tra malattia e infortunio, l’aumento dell’utilizzo dei contratti a tempo determinato e l’incremento dell’importo della trattenuta pasto. Impostazioni, queste, fortemente respinte dalle parti sociali.
Ma, come si diceva all’inizio, a rompere il tavolo di trattativa è la posizione delle parti datoriali sul salario: “Rispetto al salario – scrivono ancora i Sindacati di categoria – le posizioni di tutte le parti datoriali si sono attestate a un livello talmente inadeguato che non ha consentito alcun approfondimento di merito. Per le associazioni delle imprese del TDS, infatti, il lungo periodo di ‘carenza contrattuale’ intercorso dalla scadenza del CCNL al suo (eventuale) rinnovo deve intendersi ‘coperto’ unicamente dai 350 euro erogati in due tranche in forza del protocollo straordinario del 12 dicembre 2022”.
“Questi rinnovi – spiega Huber Artioli, segretario della Filcams Cgil di Mantova – interessano molte realtà importanti sul territorio nazionale, dalle grandi cooperative come Coop Alleanza 3.0, alle realtà della grande distribuzione e del terziario come Esselunga, Eurospin, Lidl, Rossetto, Carrefour, solo per nominarne alcuni. Di fatto, tutti i lavoratori ai quali vengono applicati i contratti del commercio e del turismo, possono scioperare. Molti di loro, facevano parte dei famosi “Eroi della pandemia” e sono gli stessi che per tutto quel periodo erano presenti all’interno delle barriere casse e nei banchi gastronomia, cercando di garantire a tutti quanti i beni necessari per fronteggiare il periodo pandemico. Viene chiaro quindi il motivo per il quale è stato proclamato questo sciopero, se le realtà della distribuzione hanno continuato a fatturare è grazie allo sforzo di quelle lavoratrici e lavoratori che ad oggi si trovano a fronteggiare una proposta di rinnovo contrattuale indegna e a costo zero. Al tempo loro ci sono stati, ora anche noi dobbiamo supportarli. Il 22 dicembre non andiamo a fare la spesa, perché qualcuno sta lottando per il proprio posto di lavoro!”.
“Dopo due anni di trattative – aggiunge David Gabbrielli, Segretario Generale della Filcams Cgil Mantova – non c’è più spazio e tempo per ulteriori dilazioni temporali volte a eludere un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza. I lavoratori del turismo, delle terme e delle agenzie di viaggio attendono da troppo tempo il loro contratto!! Serve recuperare il potere dei salari perso in questi anni, si deve rendere dignità al lavoro”.
Allo sciopero del 22 dicembre aderiscono anche i lavoratori somministrati in missione presso tutte le imprese del comparto del commercio e del turismo e della distribuzione organizzata. Anche il rinnovo del CCNL Somministrazione Lavoro è fermo dopo che l’associazione datoriale Assolavoro ha comunicato l’intenzione di non proseguire il confronto con le parti sociali adducendo motivazioni che Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp definiscono “pretestuose” poiché “nascondono la mancanza di volontà di trovare, attraverso il negoziato contrattuale, le soluzioni alle problematiche che riscontrano le lavoratrici e i lavoratori impiegati attraverso le Agenzie per il Lavoro in tutti i settori, sintetizzate nella piattaforma di rinnovo del CCNL”. In particolare dai sindacati viene richiesto, fra le altre cose, di introdurre un elemento economico collegato all’anzianità di lavoro, maggiori certezze di continuità occupazionale e aumento delle indennità di disponibilità.
Prevista la partenza di un pullman gratuito da Mantova per Milano il 22 dicembre per la manifestazione con corteo programmata. Per gli interessati: huber.artioli@cgil.lombardia.it – whatsapp: 344 048 4012 oppure: mantova@uiltucs.eu – whatsapp: 366 367 6431