Dopo lo stop del 2009, ritorna il Consiglio Comunale dei Ragazzi delle Ragazze

MANTOVA – Il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze (Ccrr) è stato per lungo tempo un fiore all’occhiello delle politiche educative mantovane. La sua lunga tradizione è servita da punto di riferimento per le successive esperienze che si sono avvicendate anno dopo anno nella provincia di Mantova. Nel 2009, tuttavia, il progetto è stato abbandonato.
Il Comune di Mantova ha deciso di riprendere questa esperienza. Questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Mantova è stato presentato il progetto di partecipazione democratica e di educazione alla legalità finanziato interamente dall’amministrazione e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. Ne hanno parlato l’assessora alla Pubblica Istruzione Serena Pedrazzoli e responsabili del progetto della Bertazzolo, della Sacchi e dell’Alberti Francesca Palladino, Marco Mancani, Barbara Pantera ed Anneliese Thies, oltre a Mauro Colombo, responsabile dell’area socioeducativa della Cooperativa Alce Nero e Cristina Bertazzoni, responsabile scientifica del progetto e docente dell’Università di Verona.
“L’obiettivo di questa amministrazione – ha sottolineato l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Mantova Serena Pedrazzoli – è di riprendere quel virtuoso percorso di educazione alla cittadinanza e alla politica attiva, concentrandosi inizialmente sui ragazzi appartenenti alla fascia di età 11-14 anni e di conseguenza sulle scuole secondarie di primo grado Bertazzolo, Sacchi e Alberti. Nello specifico, l’intervento mira a favorire la presa di coscienza da parte dei giovani studenti mantovani sul funzionamento quotidiano della democrazia, istituendo un consiglio comunale parallelo a quello degli adulti e capace di interagire con esso”.
I lavori del Consiglio dei Ragazzi si svolgeranno all’interno di apposite commissioni di lavoro composte dagli studenti che saranno stati eletti.

Le fasi del progetto

I FASE: La prima fase del progetto, iniziata a novembre, si concretizzerà nell’individuazione di tre referenti di plesso, selezionati dalle scuole, nell’illustrazione del progetto all’interno di ogni singola classe, nella raccolta delle candidature, rispettando la parità di genere, nelle votazioni di istituto, che a partire da una rosa di 110 candidati (due per ognuna delle 55 classi dei tre istituti) restituiranno nel complesso 33 eletti, i quali saranno a loro volta suddivisi in tre commissioni di lavoro tematiche.

II FASE: La seconda e decisiva fase, che prenderà il via in primavera, riguarderà i lavori delle commissioni, previsti con cadenza mensile. I lavori potranno accogliere, a richiesta dei ragazzi eletti, anche contributi tecnici o politici da parte degli adulti.
L’obiettivo delle commissioni sarà di produrre, alla fine dell’anno scolastico, una o più proposte formali che il Consiglio Comunale degli adulti dovrà valutare ed eventualmente approvare, con l’impegno di realizzarle.
III FASE: Con questa terza e conclusiva fase si chiuderà un ciclo annuale di lavoro che costituirà la base di esperienza per i ragazzi che verranno eletti nei successivi anni scolastici.
Un progetto così ambizioso ha bisogno, naturalmente, di un accompagnamento costante da parte di educatori professionisti abituati a lavorare con i ragazzi, dentro e fuori le scuole. L’amministrazione ha deciso perciò di affidare la gestione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze alla cooperativa Alce Nero, già protagonista di analoghe esperienze in provincia di Mantova.
Gli educatori formeranno, insieme ai referenti di plesso e ad un rappresentante del Comune, una équipe di lavoro che verificherà in itinere l’andamento del Ccrr. Inoltre, coordineranno l’intera attività dei ragazzi, dalla fase 1 alla fase 3, nel rispetto della libertà degli eletti, e si occuperanno di organizzare i momenti di presentazione delle attività ai genitori.
Il valore aggiunto del Ccrr è senz’altro la continuità, premessa essenziale per migliorare l’intervento di anno in anno, ampliandolo dove possibile anche ad altre fasce di età. Ecco perché Alce Nero ha previsto alcuni momenti formativi, affidati ad una consulente scientifica, a beneficio degli insegnanti delle scuole coinvolte, che dovranno diventare vere e proprie cinghie di trasmissione generazionali una volta che il progetto sarà decollato definitivamente.

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