MANTOVA – Un successo di pubblico e di critica che è andato al di là di ogni più rosea previsione. Di qui la decisione di prorogare sino al prossimo 28 gennaio la mostra
“Rubens. Un libero genio alla corte dei Gonzaga”, a cura di Paolo
Bertelli e Luisa Onesta Tamassia con la collaborazione di Paola Artoni, ospitata nella
Sacrestia della Santissima Trinità in via Dottrina Cristiana 4.
L’esposizione è dedicata al nucleo di 17 autografi che documenta il periodo mantovano del giovane Rubens e approfondisce la conoscenza di questi documenti, di straordinaria importanza per la comprensione dell’attività dell’artista durante la sua formazione giovanile. Impreziosisce l’esposizione un’installazione site specific, realizzata grazie alla collaborazione col Liceo Artistico “Giulio Romano” di Mantova e con la guida del docente Vincenzo Paonessa. Questa presenta una sorta di modello in scala dell’abside della chiesa della Santissima Trinità, evocata da una leggera struttura metallica utilizzata per esporre le riproduzioni dei tre teleri di Rubens, la Famiglia Gonzaga in adorazione della SS. Trinità (ora Mantova, Palazzo Ducale), il Battesimo di Cristo (ora Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten) e la Trasfigurazione sul monte Tabor (ora Nancy, Musèe des beaux-arts) che dal 1605, anno dell’inaugurazione, alla fine del ’700 ornarono l’abside della chiesa gesuitica della Santissima Trinità, attualmente deposito principale dell’Archivio di Stato.
Sempre nella Sagrestia della Santissima Trinità sabato 13 gennaio alle ore 16 (ingresso da
via Dottrina Cristiana 4) è prevista la conferenza di Ferdinando Capisani, artista e curatore
della mostra “Rubens. Incisioni da una raccolta privata”, in corso sino a fine febbraio a
Nuvolato di Quistello grazie all’Associazione Amici del Museo Diffuso Giuseppe Gorni e col
patrocinio del Comune di Quistello. Il relatore, artista e storico dell’arte, si soffermerà su una serie di stampe databili tra Seicento e Settecento, tratte da alcuni dipinti di Rubens realizzati al rientro ad Anversa dopo il suo viaggio italiano. Come ricorda lo stesso Capisani, Rubens “si avvalse di valenti artisti, allievi e collaboratori, fiamminghi, francesi e tedeschi che lavorando sotto la sua diretta supervisione, seppero magistralmente rappresentare, con la tecnica del bulino e dell’acquaforte, alcune importanti sue opere. Sicuramente Lucas Vorsterman divenne il più famoso interprete della grafica del Maestro”.
Per informazioni e per visite, solo su prenotazione, telefonare al numero 0376-324441
(segreteria dell’Archivio di Stato, orari ufficio), as-mn@cultura.gov.it