Avere fratelli ‘non fa bene’ alla mente: lo studio

(Adnkronos) – Altro che ‘legame tra fratelli’, ‘fortuna di crescere insieme’ o ‘essere ‘come fratello e sorella’. Nascere in una famiglia con tanti figli non avrebbe nulla di positivo, almeno per gli adolescenti, secondo uno studio che, sorprendentemente, ha ottenuto gli stessi risultati a latitudini e realtà totalmente diverse quali gli Stati Uniti e la Cina. La ricerca ha infatti evidenziato che la salute mentale dei teenager con più fratelli è peggiore di quella dei ragazzini che ne hanno meno. Il tutto più o meno ‘aggravato’ a seconda dell’età dei fratelli e della differenza di anni con essi.  

“Il fatto che ciò sia stato riscontrato in entrambi i Paesi è sorprendente”, ha commentato Doug Downey, autore principale dello studio – pubblicato sul ‘Journal of Family Issues’ – e professore di sociologia presso la Ohio State University. “Non avremmo mai immaginato questi risultati prima di avviare lo studio, anche perché – ha sottolineato – altre ricerche avevano dimostrato che avere più fratelli ha vari effetti positivi, quindi l’esito dello studio non era affatto scontato”. 

 

La ricerca si è basata sui dati di oltre 9.400 studenti di terza media del China Education Panel Study, e di oltre 9.100 studenti americani, della stessa classe scolastica, dell’Early Childhood Longitudinal Study – Kindergarten Cohort del 1988. Coerentemente con quanto previsto dalla politica cinese del figlio unico, circa un terzo dei bambini cinesi sono figli unici (34%), rispetto a solo il 12,6% dei bambini americani.  

In entrambi i Paesi, i ricercatori hanno rivolto agli studenti (età media di 14 anni) una serie di domande sulla loro salute mentale. In Cina, gli adolescenti figli unici hanno mostrato il migliore benessere psichico, risultato ottenuto negli Stati Uniti da quelli senza fratelli o con un fratello. Non solo. Andando più nel dettaglio, è emerso che avere fratelli maggiori e fratelli ravvicinati per età tendeva ad avere peggiori ripercussioni sul benessere. E a stare peggio erano i fratelli nati a distanza di un anno l’uno dall’altro.  

Secondo l’autore dello studio, una spiegazione potrebbe risiedere in quella che viene definita la ‘diluizione delle risorse’. “Se si pensa alle risorse dei genitori come ad una torta, avere un solo bambino significa che questo riceverà tutta la torta, tutta l’attenzione e le attenzioni dei genitori. Ma quando si aggiungono più fratelli – spiega Downey – ogni bambino riceverà una porzione di quella torta, cioè meno risorse e attenzioni dai genitori, e questo può avere un impatto sulla loro salute mentale”. Il fatto che i fratelli ‘ravvicinati’ subiscano le conseguenze più negative rafforza questa spiegazione, perchè i bambini che hanno quasi la stessa età chiederanno, e quindi saranno in competizione, per le stesse tipologie di attenzione da parte dei genitori. 

Altra spiegazione è quella della cosiddetta ‘ selettività economica’, cioè in ogni Paese i bambini provenienti da famiglie che avevano una migliore situazione socioeconomica avevano la migliore salute mentale. E guarda caso, in Cina, si trattava di bambini in famiglie con un solo figlio, e negli Stati Uniti di adolescenti senza o con un solo fratello.  

“Questa combinazione di risultati non ancora esaustiva e abbiamo ancora molto da imparare sull’impatto dei fratelli”, ha concluso il sociologo. “Ciò è particolarmente importante ora che gli Stati Uniti e altri paesi hanno tassi di fertilità più bassi. Comprendere le conseguenze di crescere con pochi o nessun fratello e sorella diventa una questione sociale sempre più importante”. 

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