Covid, Villani: “vaccino in tempi record”. E intanto l’Australia annuncia di essere vicina

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“Il vaccino contro Covid-19 sta percorrendo tempi record, credo si possa essere fiduciosi di ottenere qualcosa in tempi probabilmente rapidi e questo ci conforta“. Lo ha detto Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) e componente del comitato tecnico-scientifico, in conferenza stampa alla Protezione civile a Roma. “Normalmente – ha ricordato – occorrono almeno due anni per mettere a punto un vaccino, in questa occasione i tempi non saranno sicuramente quelli. Villani ha voluto cogliere anche “l’occasione per ribadire alcune cose. La prima è che il percorso vaccinale di ogni bambino può e deve essere continuato. Direi a maggior ragione in questo periodo”. “L’altro punto è: prepariamoci per l’autunno. E’ importante che tutti coloro che si devono vaccinare per l’influenza lo facciano – ha sottolineato – Il ministero sta preparando l’apposita circolare. Per i bambini, ricordiamocene. Perché mai come questo autunno sarà importante vaccinarsi, è una garanzia per tutti e va fatto”, ha concluso Villani aggiungendo anche che negli ospedali resta garantita anche nell’emergenza la continuità dei percorsi per i bambini malati cronici.

INTANTO L’AUSTRALIA ANNUNCIA DI ESSERE VICINA AL VACCINO 

L’Australia, dopo il test vaccino S-Spike ed il farmaco che potrebbe colpire il Coronavirus nel giro di 48 ore, dà il via ad una nuova sperimentazione che potrebbe dare risultati significativi in tempi relativamente brevi.
Il South Australian Health and Medical Research Institute (SAHMRI) di Adelaide ha infatti studiato gli effetti del vaccino noto come “Bacille Calmette-Guerin (BCG)”. Il professor Steven Wesselingh ha spiegato come questo farmaco nasca originariamente per proteggere dalla tubercolosi, una malattia batterica infettiva che colpisce principalmente i polmoni, ma ha altresì sottolineato la sua capacità di aumentare l’immunità contro altre infezioni, dando alle autorità la speranza che possa funzionare allo stesso modo anche per il Covid-19.
 “I partecipanti alla sperimentazione, che saranno assegnati in modo casuale a ricevere il vaccino o far parte di un gruppo di controllo, saranno monitorati in relazione ai sintomi e riceveranno test dove indicato. Il processo fornirà prove chiave che potrebbero rivelarsi preziose, sia nell’attuale lotta contro Covid-19 sia nei futuri nuovi focolai”, ha detto il direttore della struttura. Il governo australiano ha investito ben 200 mila dollari nella sperimentazione clinica ed il ministro della salute Stephen Wade se ne dice entusiasta: “Ci siamo. È molto eccitante che questo vaccino esistente possa fare davvero la differenza per la salute e il benessere del nostro personale ospedaliero in prima linea nella lotta contro Covid-19. La natura del loro lavoro implica che gli operatori sanitari corrano un rischio maggiore di contrarre Covid-19, quindi è importante che possano accedere per primi a questo intervento potenzialmente protettivo”.

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