MANTOVA – L’agricoltura mantovana scommette sulla biosicurezza e intercetta fondi regionali superiori a 375mila euro, su un importo totale degli aiuti pari a 506.773 euro, che innescano investimenti sul territorio per oltre 579mila euro. Lo rende noto Coldiretti Mantova, sulla base della graduatoria pubblicata sul Burl di Regione Lombardia e relativa alle “Procedure operative per l’attuazione del programma regionale delle iniziative di biosicurezza per la prevenzione e il controllo della diffusione della Peste suina africana (Psa) negli allevamenti suinicoli”. Un bando che dovrebbe essere riaperto nelle prossime settimane.
“La peste suina africana rappresenta secondo la filiera l’incognita più preoccupante del 2024 – commenta Fabio Mantovani, presidente della Federazione provinciale di Coldiretti – perché, pur essendo assolutamente non trasmissibile all’uomo, comporta forti restrizioni all’export per carni e salumi e rischierebbe di provocare degli choc sui prezzi di mercato, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa degli allevamenti e di tutti gli anelli della catena di approvvigionamento”.
Gli allevamenti della nostra provincia, prosegue Mantovani, “consapevoli del ruolo della suinicoltura mantovana per l’economia del territorio e per il contributo che danno alle filiere della grande salumeria italiana Dop, hanno saputo investire con convinzione nella biosicurezza come strategia di protezione dalla Psa, come confermano i numeri”.
Su 39 domande inoltrate a Regione Lombardia, infatti, ben 28 provengono da allevamenti della provincia di Mantova, 5 da Lodi, 2 da Cremona e 4 da Pavia.
In termini di allevamenti e numero di suini allevati, Mantova conta 701 allevamenti e 1.057.217 animali, alle spalle di Brescia, prima a livello nazionale con 2.155 allevamenti e 1.135.035 maiali (dato a giugno 2023, fonte: Teseo.Clal.it).