Manicomio di Leros (Grecia): una mostra e due incontri in ricordo del dottor Franco Rotelli

MANTOVA – Aprirà ufficialmente al pubblico sabato 10 febbraio la mostra fotografica sul manicomio di Leros (Grecia), in ricordo del dottor Franco Rotelli, curata dal medico psichiatra Luciano Fornari e dalla fotografa Antonella Pizzamiglio. il taglio del nastro è in programma alle 11 presso la Casa di Rigoletto in piazza Sordello 23.

Nell’isola di Leros erano confinati 1.500 uomini e donne con diagnosi psichiatrica classificati come “pazienti cronici incurabili” e un centinaio di bambini con gravi deficit mentali e fisici.

Durante la dittatura dei Colonnelli si aggiunsero anche internati politici.
Il “caso Leros” divenne oggetto delle attenzioni della Commissione Europea e il dottor Rotelli, allora direttore dei servizi di salute mentale della città di Trieste, vi fece visita operando per cambiare radicalmente il destino del luogo e degli internati. Nel 1989 Antonella Pizzamiglio, giovane fotografa, invece, entrò a documentare in cento scatti l’orrore e l’enormità delle vite di quegli internati.

La mostra sarà arricchita inoltre da due incontri pubblici, ospitati nella Sala delle Colonne della Biblioteca Baratta di Corso Garibaldi 88, nei quali si parlerà del medico psichiatra Franco Rotelli (Casalmaggiore 1942, Trieste 2023) che è stato un grande protagonista del movimento che ha portato in Italia alla chiusura dei manicomi e all’apertura di servizi di salute mentale a base territoriale, aperti 24 ore su 24. Egli assunse la direzione dei servizi di salute mentale della città di Trieste dopo la morte di Franco Basaglia di cui fu allievo e collaboratore. É stato impegnato come amministratore della cosa pubblica al Comune di Trieste e nella Regione Friuli-Venezia-Giulia.

Rotelli operò anche a livello europeo e sud-americano per la chiusura dei manicomi e la promozione del diritto alla salute mentale delle persone con diagnosi psichiatrica: la mostra fotografica sul manicomio di Leros è una straordinaria documentazione e testimonianza del suo impegno scientifico, civile e politico.

L’esposizione si potrà visitare fino al 3 marzo. L’ingresso è gratuito.

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