VIADANA – “Il presidio sanitario di Viadana ha sempre avuto un ruolo strategico per il territorio. E’ importante che in futuro questo assuma il ruolo di Degenza di Comunità”. A parlare è il sindaco di Viadana Alessandro Cavallari che nei giorni scorsi ha scritto al direttore generale dell’Asst di Mantova Raffaello Stradoni per rimarcare l’importanza del presidio locale, manifestatasi con forza durante questo periodo di emergenza, e per chiedere lumi sul futuro di quest’ultimo, punto di riferimento fondamentale per il viadanese, ” territorio mantovano che non dipende da quello cremonese e che deve rientrare nelle scelte strategiche mantovane”
“Pressochè immediata la risposta di Stradoni – fa sapere il sindaco – il quale ha confermato che si sta seguendo una linea strategica volta alla ripresa e alla istituzione di una degenza di sorveglianza. Il dirigente Asst premettendo che, al contrario di quanto si ritiene nell’immaginario comune collettivo, non vi sono presidi più infetti e altri più protetti ma che, in realtà, tutta la rete ospedaliera ed ambulatoriale al momento della riapertura dovrà operare in modo sicuro per pazienti e lavoratori e tutti dovranno comportarsi come se si fosse in ambito Covid, ha confermato che, nello specifico, il presidio di Viadana sara indispensabile per facilitare i percorsi di uscita dei pazienti già guariti e in attesa di certificazione virologica”.
“La struttura sarà quindi dotata della tipologia e della quantità di personale (infermieri e oss invece che personale sanitario di provenienza non infermieristica) necessario affinché, appena concluso il periodo di crisi (presumibilmente dopo l’estate ma è ora difficile fare previsioni), possa già poter documentare il possesso dei requisiti per essere autorizzata come degenza di comunità – prosegue il primo cittadino – Rimarcando poi il ruolo strategico del presidio ospedaliero territoriale di Viadana, il Direttore ha confermato di avere già chiesto alla Asst di Cremona di poter riaprire, con personale del Carlo Poma, il punto prelievi di Viadana, ovviamente con criteri di distanziamento sociale e di sicurezza epidemiologica, e l’ambulatorio di diabetologia sempre con le cautele indicate, così da offrire nuovamente i servizi sanitari di cui la popolazione ha diritto”.