“Il prossimo 30 giugno scadrà la moratoria per la presentazione del nuovo CCNL dei metalmeccanici e dell’installazione d’impianti. Il rinnovo contrattuale riguarderà più di 1,5 milioni di lavoratori e di lavoratrici in 30 mila aziende che nel 2022 hanno prodotto l’8% del Pil italiano. Questi rappresentano il 6,2% dell’occupazione e il 45% delle esportazioni del nostro Paese, mentre se si fa riferimento al solo settore manifatturiero, la metalmeccanica rappresenta quasi il 50% del valore aggiunto e il 44% dell’occupazione industriale.
Il CCNL riguarda anche gli addetti all’aerospazio, la cantieristica, la microelettronica, l’informatica e il settore ferroviario, oltre al comparto dell’automotive, della Siderurgia e dell’elettrodomestico che stanno vivendo un momento complesso, dettato dal passaggio obbligato alla transizione ecologica e digitale”.
Così il Segretario Nazionale di Ecas, Umberto Colella, pone l’attenzione sulla necessità di costruire un modello contrattuale tecnologico e innovativo proiettato nel futuro che dovrà tenere conto non solo di una produzione ecosostenibile ma anche del benessere di chi produce.
“Questa rivoluzione epocale – continua Colella – incide notevolmente sulle nuove professionalità svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori volti ad una formazione continua nei processi di produzione e dunque necessitano di un adeguamento nel valore delle retribuzioni, con una contemporanea politica di welfare che preveda la riduzione dell’orario di lavoro a 30/35 ore settimanali insieme ad una crescita dell’occupazione stabile. Ecas condivide la richiesta economica presentata dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali di Fim Fiom Uilm di 280 euro poiché esprimono un passo avanti rispetto alle retribuzioni degli altri Paesi più industrializzati come i Paesi del Nord-Europa e quelli di Francia e Germania”.
“Ecas inoltre – conclude Colella – ritiene fondamentale la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita economica finanziaria di gestione – ed organizzativa dell’Impresa che garantisce crescita economica e sociale”.