(Adnkronos) – Per proteggere il cuore tenere d’occhio il girovita è la regola numero uno, anche per le donne. Il grasso addominale è infatti un indice rischio maggiore di infarto e ictus, e la credenza che si tratti di un problema solo maschile è ormai archiviata da tempo: da anni, in termini di mortalità cardiovascolare, le donne hanno ‘sorpassato’ gli uomini, anche in Italia. Secondo l’Istat nel 2020 si sono registrati 128.500 decessi per malattie cardiovascolari tra le donne, contro 98.850 tra gli uomini. E un aumento di grasso a livello addominale facilita la comparsa di pre-diabete e di diabete che, nelle donne, aumenta di 9 volte il rischio di incorrere in un infarto o in un ictus, contro un rischio aumentato di 4 volte negli uomini nelle stesse condizioni.
“Se è vero che il divario di mortalità cardiovascolare diventa più sfavorevole alle donne, man mano che si va avanti negli anni c’è un’importante eccezione che riguarda le donne con pre-diabete o diabete. In presenza di queste condizioni, infatti il rischio cardiovascolare risulta molto aumentato già prima della menopausa”, sottolinea Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di medicina interna (Simi). Un problema non da poco, visto che riguarda di una popolazione molto ampia: In Italia si stimano in totale circa 4 milioni di persone con diabete e 12-13 milioni di persone con pre-diabete, in pratica quasi una persona su 4.
“Per una donna – spiega Sesti – essere portatrice di pre-diabete significa essere esposta ad un rischio molto maggiore di eventi cardiovascolari, già prima della menopausa”. Per sapere se si è a rischio, “la prima cosa da fare – raccomanda l’internista – è pesarsi e misurare la circonferenza del girovita. Un aumento dei depositi di grasso a livello viscerale (cioè tra gli organi addominali, all’interno del fegato e del pancreas), rivelato da un girovita abbondante (sopra 80 centimetri nelle donne e sopra 94 cm negli uomini) è un importante campanello d’allarme, perché un aumento di grasso a livello addominale correla con una maggiore insulino-resistenza, un difetto metabolico che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di pre-diabete e poi di diabete”.
Da tenere d’occhio anche la pressione arteriosa, perché nel passaggio da pre-diabete a diabete le donne diventano sempre più ipertese, sia per quanto riguarda la ‘massima’ (la pressione sistolica) sia per la ‘minima’ (la diastolica) che invece negli uomini tende a diminuire. “E’ importante fare periodicamente gli esami del sangue – prosegue Sesti – Una donna con pre-diabete tenderà ad avere livelli di colesterolo ‘buono’ (Hdl) sempre più bassi e trigliceridi sempre più alti, man mano che si avvicina al diabete conclamato. Insomma, le donne con pre-diabete presentano una sindrome metabolica molto più grave rispetto all’uomo e questo le rende a maggior rischio cardiovascolare rispetto alla controparte maschile”.
I danni d’organo possono essere evidenziati prima che avvenga l’infarto o l’ictus. “Il ventricolo sinistro delle donne – illustra il presidente Simi – tende ad aumentare di spessore (a ipertrofizzarsi) molto più di quello maschile, nel passaggio da normoglicemia a pre-diabete, a diabete. E l’ipertrofia ventricolare sinistra è un noto fattore di rischio per infarto. Anche l’efficienza della ‘macchina’ cardiaca nelle donne si riduce molto man mano che ci si avvicina al diabete, perché per fare lo stesso lavoro (pompare sangue) deve consumare sempre più ossigeno. Ecco perché, se nell’uomo con diabete il rischio di eventi cardiovascolari è aumentato di circa 4 volte, nelle donne con diabete questo rischio risulta maggiorato di ben 9 volte”.
“Il vantaggio di genere, insomma, viene spazzato via dal diabete anche prima della menopausa”, è il monito. “Per questo – conclude Sesti – è necessario uno stretto monitoraggio di queste pazienti (esami del sangue, misurazione della pressione, del peso e del giro vita). E’ importante mettere in campo ogni iniziativa di prevenzione per evitare di arrivare al pre-diabete o peggio di passare al diabete conclamato. Benissimo dunque gli screening oncologici, ma è necessario fare anche gli screening cardio-metabolici. Le donne, in particolare quelle in sovrappeso e con glicemia ai livelli alti della norma, devono sapere che il loro cuore è sotto attacco. Attenzione dunque alle gonne o ai pantaloni che non si allacciano più. Potrebbe essere la prima spia di un aumentato rischio di infarto”.