“Sono emozionato a pensare di cantare a Roma queste canzoni, il luogo dove sono state scritte. Roma mi ha accolto nel momento più buio, mi ha cullato e salvato”. A dirlo è Antonello Venditti poche ore prima di salire sul palco dove nella ‘notte prima degli esami’ per tutti gli studenti italiani, debutta alle Terme di Caracalla con il suo tour che celebra il suo album iconico ‘Cuore’, a 40 anni dalla sua prima pubblicazione. Il cantautore, che a Caracalla farà tre date già sold out da mesi, ricorda il momento in cui dal nord tornò a Roma, nei primi anni Ottanta, nel momento forse più buio della sua vita: “Ero nei guai con la separazione da Simona (Izzo, ndr), non potevo vedere mio figlio, non avevo soldi perché avevo speso tutto per ‘Buona domenica'”, spiega.
E, come più volte ha ammesso, rivela di aver pensato al suicidio “più di una volta ma sempre in modo razionale, non l’avrei mai fatto – sorride – Avevo già scelto come, ma la macchina la sapevo guidare troppo bene, e non avevo altre alternative oltre quella”.
Ma l’arrivo a Roma dalla Brianza, dove viveva, ha sciolto ogni nodo: “Tutto quello che ho vissuto, anche come angoscia, la voglia di farla finita, quando sono arrivato a Roma è scomparso in un attimo. Avevo ripreso fiducia, Roma quando sa essere accogliente è proprio accogliente”. Le sue canzoni sono ancora oggi delle icone della musica italiana, ma “nostalgie non ne ho – spiega Venditti – Sono uno dei fortunati che ha portato la sua storia con sé, le mie canzoni sono contemporanee. Basta pensare all’Inno della Roma, Grazie Roma, canzoni che rimarranno per sempre”. E spiega: “Quando una canzone diventa popolare manco sai più chi l’ha scritta, diventi un anonimo romano”.
Ispiratore di tanti studenti grazie al suo celebre brano ‘Notte prima degli esami’, Venditti distribuisce ai giornalisti un ‘santino’ con la scritta ‘Il protettore dei maturandi’, che domani verrà distribuito in 10 licei tra Roma e Milano, e ripercorre la sua maturità: “Mai stato rimandato in vita mia -dice- In matematica mi sembra che avessi 7, la trovavo più semplice della fisica. Alla maturità sono andato bene, anche se per alcuni è stata un incubo, anzi in generale è un incubo. Io ho portato tutte le materie, erano gli ultimi anni che si faceva così. Sognavo sempre di dover dare ancora l’interrogazione in chimica, terribile”.
La sua notte prima degli esami? “La matematica era il mio problema”, ammette Venditti facendo sovvenire a tutti il celebre verso ‘la matematica non sarà mai il mio mestiere’. E ricorda il suo professore: “Si chiamava Oliviero Bartoletti, guidava la macchina e la moto come un professionista. La notte prima dei miei esami mi ha ricordato che siamo andati a Firenze a farci un giro e siamo tornati in tempo per l’apertura del Giulio Cesare, dove ho fatto gli esami di matematica”.
E sul brano Notte prima degli esami, Venditti osserva che “è un brano che ha tanti significati, il meccanismo che lega le famiglie è sempre lo stesso: professori, genitori, ragazzi. È complicata se la vai ad analizzare, perché alla fine è un flashback, sa di futuro. La canto non per quello che sono stati ma per quelli che saranno”. ‘Cuore’ è “l’album del mio ritorno a Roma, è un album completamente romano”, dice Venditti. Nel colloquio con i giornalisti c’è spazio per alcune riflessioni sull’amore e sull’amicizia, sentimento che il cantante descrive citando Lucio Dalla e l’incontro con lui in autogrill, quando lo incoraggiò proprio mentre tornava a Roma.
“L’amicizia è il primo sentimento nella vita di un uomo e una donna -osserva il cantautore romano- L’amicizia non ha confini, non ha sesso, divisioni politiche, religiose, ma è quello che ci fa andare avanti e sperare. L’amore? È un’amicizia imperfetta, perché in qualche caso purtroppo è egoismo estremo, crea violenza e fratture come ad esempio il femminicidio: non ho mai visto che accada con un amico”.
Sul palco Venditti è accompagnato dalla sua band storica. La scaletta divisa in tre ‘atti’: la prima e l’ultima riportano i più grandi successi dell’artista, mentre la parte centrale è il ‘Cuore’ del live. Dopo il tour estivo, Antonello Venditti ha in programma un tour nei palasport a dicembre, al via il 6 dal Nelson Mandela Forum di Firenze.
“La musica di oggi? Mi piace. Il discorso però è che io so fare quello che fanno loro, saprei scrivere come loro, ma loro non sanno fare quello so fare io”, dice Venditti. “Conosco tutti i linguaggi, molti sono venuti a casa mia e abbiamo interloquito- racconta il cantautore – Noi però quando ero giovane non avevamo scadenze, qui hanno paura di essere dimenticati il giorno dopo. Questa è una tortura”.
Ed entrando nel merito dei giovani artisti che apprezza maggiormente, Venditti spiega: “Madame è la vera ispiratrice di tutto il mondo sonoro che arriva. Annalisa? È una bravissima cantante, come poche ragazze al mondo, ma è stata costretta da un mercato deciso non so da chi a diventare altro da se stessa”. Lo stesso vale per “Angelina Mango, mi pare che siano costrette a un suono che non è il loro”.