MANTOVA – Venerdì 21 giugno 2024 presso il Museo MACA di San Sebastiano, alle ore 14.30, si terrò l’apertura del convegno internazionale organizzato da Fondazione Palazzo Te “Metamorfosi: mito antico, pratica contemporanea”.
Il tema della metamorfosi è saldamente al centro delle riflessioni artistiche e filosofiche lungo tutta la modernità. Certamente lo è nella cultura Cinquecentesca che dal mito antico attinge a piene mani per comporsi in un amalgama capace di combinare magia e meccanica; ma anche successivamente, nel tempo del pensiero della potenza dalla metà del Seicento in poi fino ai giorni nostri.
Il convegno è chiamato a esplorare tale pensiero includendolo in una visione di lungo periodo in cui l’antico, il moderno e il contemporaneo, pur precisandosi nei loro caratteri culturali, si pongono come estremi in dialogo e come occasione di delucidare un concetto capace di abbracciare arte e scienza.
Nella prima giornata di studi, dopo i saluti istituzionali del sindaco Mattia Palazzi e del presidente della Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri, interverranno il direttore Stefano Baia Curioni sul tema “Metamorfosi: lo sguardo delle cose”, Monica Centanni (Università Iuav, Venezia) con il contributo “Dalla figura retorica all’incarnazione: la metamorfosi dal mito greco a Ovidio”, Claudia Cieri Via (Università La Sapienza, Roma) con l’intervento “Dal caos al cosmo. Le metamorfosi di Ovidio e le origini del mondo”, e infine Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra in programma a settembre “Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza”, con un approfondimento in cui viene presentata l’avventura dell’artista in Francia dal 1900 al 1973 come Artista, poeta, stratega e da sempre mercuriale.
Il programma culturale della giornata di venerdì 21 giugno prosegue a Palazzo Te alle ore 18.30 con l’opening aperto al pubblico del percorso “Mutaforma o dell’essere ciò che non è” con sculture e installazioni di Dario Moretti.
Gli ambienti del Giardino Segreto, dalla stanza di Attilio Regolo al cortile, fino alla grotta, diventano lo scenario di prodigi e mutazioni che l’artista mantovano racconta attraverso una serie di sculture, video installazioni e dipinti. Sono opere che richiamano alla mente storie antiche di uomini tramutati in animali e piante.
Il percorso s’ispira all’idea di trasformazione presente nelle Metamorfosi di Ovidio, ma la sviluppa in modo da evocare e svelare la capacità del teatro e delle arti di creare magie, illusioni, per stupire e meravigliare l’osservatore. Nella realtà non esiste magia senza un trucco, nessun uomo potrà mai trasformarsi in un maiale né una donna in un ragno, un albero o una tartaruga. Servono artifici tecnici e figurativi e grande maestria nel loro utilizzo.
Anche la musica è luogo di metamorfosi: con il concerto serale a cura di MantovaMusica Le bellezze ritrovate si conclude il programma della prima giornata di eventi. Protagonisti della serata il Quartetto Adorno (Edoardo Zosi e Liù Pellicciari al violino, Benedetta Bucci alla viola e Francesco Stefanelli al violoncello) e il pianista Sandro De Palma. In apertura nella Sala dei Cavalli verrà eseguito il Quartetto n. 1 di György Ligeti Metamorfosi notturne e a seguire, sotto la Loggia di Davide, il Quintetto per pianoforte e archi di César Franck, tra i più celebri lavori cameristici del compositore belga.
Il convegno “Metamorfosi: mito antico, pratica contemporanea” proseguirà sabato 22 giugno e nella mattinata di domenica 23 giugno con altri importanti studiosi e storici dell’arte, tra cui Stéphane Verger (Museo Nazionale Romano), Raffaella Morselli (Università La Sapienza), l’artista londinese Isaac Julien in dialogo con Giuliana Bruno (Harvard University) e Lorenzo Giusti (GAMeC Bergamo) in un focus sull’arte contemporanea.