(Adnkronos) – Al via i negoziati di adesione all’Ue dell’Ucraina e della Moldova. “Stiamo assistendo ad un momento storico – ha affermato ieri il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel -, l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia attraverso la prima conferenza intergovernativa rappresenta una tappa fondamentale”. Per Michel, Kiev e Chisinau “stanno intraprendendo una vera trasformazione verso la piena adesione all’Ue: un momento di orgoglio per entrambe le nazioni”.
Quella di ieri è stata “una giornata storica, procediamo verso negoziati veri e propri con l’Ue sull’adesione dell’Ucraina”, il commento in un post su X del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ricorda come “il 28 febbraio 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione su vasta scala” dell’Ucraina da parte della Russia, “abbiamo firmato la richiesta di adesione”.
E, prosegue, “quasi due anni fa, nel giugno 2022, abbiamo ottenuto lo status di candidato, e lo scorso dicembre abbiamo ottenuto una decisione politica sui negoziati”. Ma, aggiunge Zelensky, è a partire da ora “che verrà segnato l’inizio della nostra adesione all’Ue”.
“Sono grato a tutti coloro che difendono l’Ucraina, il nostro Paese e la nostra gente – conclude -. Sono grato alla squadra che sta facendo di tutto per renderci parte dell’Ue. Non verremo mai sviati dal nostro percorso verso un’Europa unita, verso la nostra casa comune di tutte le Nazioni europee. Una casa che deve essere pacifica”.
Il conflitto in Ucraina è stato intanto il tema centrale di un colloquio telefonico tra il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ed il ministro della Difesa russo, Andrey Belousov, ha reso noto il portavoce del Pentagono, Patrick Ryder, durante un briefing con la stampa, spiegando che Austin ha sottolineato l’importanza di mantenere aperte le comunicazioni tra gli eserciti dei due Paesi. La conversazione tra Austin e Belousov è stata avviata dagli Stati Uniti, ha aggiunto il portavoce. Il precedente contatto tra i ministri della Difesa russo e statunitense risale al 15 marzo 2023, quando per Mosca era ancora in carica Sergei Shoigu.