(Adnkronos) – “L’interscambio è fondamentale per generare valore, dare un vantaggio all’azienda, ma anche per generare un clima migliore all’interno delle aziende. Di fatto è un argomento di benessere per il singolo e per la collettività aziendale”. E’ questa la caratteristica fondamentale emersa dalla ricerca ‘Rapporto tra generazioni nel mondo del lavoro’ realizzata da Heineken Italia e condotta da AstraRicerche. A esporla è proprio il direttore dell’istituto, Cosimo Finzi, intervistato a Milano in occasione della presentazione dei dati dell’indagine.
Dallo studio emerge infatti che il rapporto intenso e positivo tra persone di età molto diversa in azienda, appartenenti a diverse generazioni, è considerato un grande vantaggio quando viene raggiunto (68%) ma anche qualcosa difficile da ottenere (49%): “Si parla molto del fatto che le generazioni fanno fatica a coesistere nelle aziende. La verità è che c’è un’ampia disponibilità. Questa disponibilità deve essere assecondata, favorita dalle aziende stesse in Italia. E’ molto importante lavorare in questa direzione. In particolare, è importante lavorare sui più giovani che, rispetto a quelli più avanti di età, sono un pochino meno disponibili a pensare alle altre generazioni come generazioni ideali con cui lavorare”, è l’analisi del direttore di AstraRicerche.
L’indagine evidenzia che GenZ (20%) e Millennials (21%) danno più importanza al tempo libero, mentre per la GenX è prioritario lo sviluppo delle competenze (22%), ma quando si tratta di attenzione al lavoratore come ‘persona’, sono tutti d’accordo (per l’86% molto o abbastanza e per il 54% molto importante): “Non stiamo più parlando di una focalizzazione soltanto su quello che è l’aspetto retributivo, che pure c’è in una parte minoritaria del campione, ma stiamo parlando di una grande attenzione alla conciliazione vita-lavoro. In mezzo a questi due elementi, gli argomenti di formazione e di crescita professionale. Sono questi i temi fondamentali per gli italiani quando pensano al lavoro. Temi trasversali alle generazioni”, conclude.