MANTOVA – Continua incessante il controllo da parte del Unità di Polizia Amministrativa del Comando di Polizia Locale, Unità specialistica fortemente voluta dall’Amministrazione comunale a cui il Comandante Perantoni ha dato attuazione.
Quattro agenti e un Ufficiale si occupano, in via esclusiva, di controlli commerciali, edilizi e ambientali. La parte ambientale è quella che assorbe maggiormente le attività degli agenti.
Infatti, nei primi sette mesi dell’anno, su un totale di 340 controlli amministrativi, ben 233 hanno riguardano la materia ambientale ed in particolare l’abbandono di rifiuti. In 49 casi gli agenti sono riusciti a scoprire gli autori degli abbandoni a cui sono state comminate sanzioni per lo più di 500 euro cadauna. Sanzioni aumentate dall’amministrazione Comunale che le ha portate da 50 a 500 euro, proprio per dare un segnale forte, anche perché la raccolta di rifiuti abbandonati in modo improprio genera un costo per la collettività.
In tale ambito è stata costituita una vera e propria task force a cui partecipano anche gli agenti accertatori di Mantova Ambiente e il personale del Settore Ambiente del Comune di Mantova. Con frequenza mensile vengono organizzati incontri presso l’assessorato all’Ambiente, alla presenza dell’assessore Andrea Murari, per fare il punto sulle singole zone della città dove con maggiore frequenza vengono abbandonati i rifiuti o si verificano errati conferimenti e vi è un proficuo scambio di informazioni. Ad ogni incontro si sviluppa un cronoprogramma comune degli interventi da mettere in atto e delle zone da attenzionare. Questo permette di organizzare al meglio i controlli sia da parte degli agenti accertatori di Mantova Ambiente, sia da parte degli agenti della Polizia Locale che si occupano, prevalentemente, dell’esame delle immagini delle telecamere e delle fototrappole, tecnologie queste indispensabili per l’accertamento delle violazioni. Grazie a questa attività, ad inizio settimana è stato scovato l’ultimo “furbetto”, autore di un abbandono in Valletta Valsecchi. A farne le spese è stata una signora di 40 anni residente in zona, la quale, a fronte dell’evidenza non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità, assicurando che non avrebbe mai più commesso una simile leggerezza. Le scuse della signora non sono bastate ad evitarle la sanzione di 500 euro.