Parigi 2024, da “capolavoro” a “vergogna”: polemiche sulla cerimonia di apertura

(Adnkronos) – ”Un capolavoro francese”, un ”motivo di orgoglio” e ”uno schiaffo agli oscurantisti”. Anzi no, una ”vergogna” e uno spettacolo ”woke”, ovvero ”politicamente corretto”. La classe politica francese, che si è imposta ”una tregua”, si è mostrata divisa anche di fronte alla cerimonia che ieri sera ha inaugurato i Giochi olimpici di Parigi, la prima che si è svolta fuori dagli stati e nel centro di una capitale. 

I più vicini al presidente francese Emmanuel Macron, che su ‘X’ è intervenuto solo con il suo motto ”Allo stesso tempo”, sono stati i primi a intervenire pubblicamente, ovviamente con parole di elogio. ”La cerimonia più bella della storia per la competizione sportiva più bella del mondo nel Paese più bello del mondo!”, ha esultato il ministro dell’Economia Bruno Le Maire. ”Il meglio della Francia, il meglio di noi stessi”, ha affermato Aurore Bergé, ministro per la Parità tra uomini e donne. ”La nostra storia, le nostre lotte, la nostra energia, la nostra creatività, la nostra diversità, le nostre parole, i nostri artisti, i nostri atleti, la nostra apertura al mondo”, ha aggiunto.  

Ci sono stati veri e propri commenti politici come quello della deputata ambientalista Sandrine Rousseau che ha definito ”questa cerimonia la migliore risposta all’ascesa del fascismo e dell’estrema destra”. 

Il primo ministro Gabriel Attal si è detto ”orgoglioso” di come si sia svolta la cerimonia. E mentre crescono le critiche di chi l’ha considerata ”una vergogna”, soprattutto per la parodia dell’Ultima Cena con drag queen al posto degli apostoli, Attal condivide un video della cantante di origini maliane Aya Nakamura accompagnata dalla Guardia repubblicana. ”Indicatemi un duo migliore, aspetto”, scrive. Condividendo su ‘X’ quelli che secondo lui sono stati i momenti più belli dell’evento, Attal ha aggiunto che è ”il più bel Paese del mondo” quello in cui vive e che ospita le Olimpiadi. Tra i momenti migliori il passaggio degli atleti francesi sulla Senna, con il portabandiera in primo piano. ”La libertà guida il popolo”, ha commentato Attal citando il dipinto di Eugene Delacroix conservato al Louvre. ”Colpito al cuore. Grazie Celine” è stato poi un messaggio che il premier francese ha rivolto a Celine Dion, tornata a esibirsi al termine della cerimonia di apertura dei Giochi con un brano di Edith Piaf dopo quattro anni lontana dalle scene a causa della malattia che l’ha colpita. 

Ben diversi i commenti a destra. ”Questa cerimonia ha mostrato i lati negativi della nostra storia, con la decapitazione di Maria Antonietta e cercando di ridicolizzare i cristiani”, ha scritto la senatrice di Les Républicains des Bouches-du-Rhône, Valérie Boyer, aggiungendo che ”l’arrivo della nostra squadra ci rende orgogliosi”. Più severa l’ex membro di Reconquete! Marion Maréchal che ha scritto su ‘X’ di aver ”guardato la cerimonia di apertura delle Olimpiadi con i miei figli. Difficile apprezzare le scene tra le Marie-Antoinette decapitate, la folla che si bacia, le drag queen, l’umiliazione della Guardia Repubblicana costretta a ballare Aya Nakamura, la bruttezza generale dei costumi e delle coreografie. Cerchiamo disperatamente di celebrare i valori dello sport e la bellezza della Francia in mezzo a una propaganda woke così rozza”. 

Il deputato Thomas Portes , coinvolto in una polemica perché aveva detto che ”la delegazione israeliana non era la benvenuta a Parigi”, ha parlato di ”una cerimonia olimpica che va contro le ossessioni razziste e reazionarie dell’estrema destra e dei suoi media”. Sottolineando che è stata ”una cerimonia in cui la delegazione palestinese è stata applaudita”. 

Conrto la cerimonia dei Giochi Olimpici anche il premier conservatore ungherese Viktor Orban che definisce lo spettacolo di ieri sera lungo la Senna una nuova dimostrazione della “debolezza e della disintegrazione dell’Occidente”, commenti che sembrano riecheggiare quelli in arrivo da Mosca. Secondo Orban, la scena delle drag queen associate all’ultima cena di Gesù sono l’incarnazione del “vuoto” dell’Occidente. “Hanno gradualmente perso i loro legami metafisici con Dio, la patria e la famiglia”, ha detto il premier ungherese parlando durante una visita all’università di Baile Tusnad, nella Transilvania rumena, dove vive una consistente comunità ungherese, con la conseguenza dell'”assenza di moralità pubblica, come avete visto se avete guardato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici ieri”. 

(Adnkronos)