(Adnkronos) – Matteo Salvini contro “la pugile trans dell’Algeria” Imane Khelif che giovedì affronterà l’azzurra Angela Carini nel torneo dei pesi welter alle Olimpiadi di Parigi 2024. Khelif è stata ammessa ai Giochi olimpici perché, secondo il Cio, rispetta tutti i requisiti legati al genere. Dagli ultimi Mondiali, però, è stata esclusa per i livelli di testosterone. “Pugile trans dell’Algeria – bandito dai mondiali di boxe – può partecipare alle Olimpiadi e affronterà la nostra Angela Carini. Un’atleta messicana che l’aveva affrontata ha dichiarato ‘i suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni da pugile, nemmeno combattendo contro sparring partner uomini’. Uno schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi. Basta con le follie dell’ideologia ‘woke’!”, scrive Salvini sui social, indicando la linea seguita da altri esponenti della Lega.
“Assurda la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di ammettere Imane Khelif ai Giochi. Il pugile trans dell’Algeria era stato escluso dai Mondiali dello scorso anno per non aver superato i ‘test di eleggibilità di genere’. Adesso, invece, Khelif combatterà alle Olimpiadi contro la nostra azzurra Angela Carini nel match di boxe femminile. È chiaro a tutti che Khelif, per natura, ha una prestanza fisica maggiore rispetto a una donna e che, quindi, si tratta di un confronto impari che non dovrebbe essere permesso. Un cattivo esempio che va contro il codice morale dello sport”, dice in una nota il senatore della Lega Roberto Marti, presidente della commissione Sport a Palazzo Madama.
”Le Olimpiadi di Parigi non smettono di sorprenderci, in negativo. Dopo lo scempio della rappresentazione blasfema dell’Ultima Cena, ora viene messa in discussione anche la scienza”, dice il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione. “Imane Khelif, nata uomo, potrà salire sul ring contro Angela Carini il 1 agosto in un incontro di puglilato. La motivazione che le permette di essere idonea, a differenza di quanto accaduto nei mondiali? Per quanto riguarda i Giochi Olimpici, la gestione del sistema di valutazione è stata affidata alla Paris 2024 Boxing Unit del CIO, che adotta regole meno rigide e segue da tempo una linea completamente diversa, orientata verso l’inclusività: la decisione del Comitato di non effettuare più la verifica del sesso. Nessun commento, solo una domanda: è giusto far combattere qualcuno che ha, per sua natura, una maggiore prestanza fisica contro una donna? Nel nome di una sedicente inclusività si è superato il limite della decenza”.