Tassa di soggiorno, Governo pensa ad aumenti. Perplessi Palazzi e Federalberghi

MANTOVA – Fa discutere la proposta di un aumento della tassa di soggiorno proposta dal Governo. Diverse le novità: rimodulati gli importi: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, per salire ad un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte). Gli incassi verrebbero destinati non solo ad interventi nel settore del turismo ma anche a raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Sul tema è intervenuto il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, in qualità di vicepresidente Anci: “Non siamo contrari a una riforma dell’imposta di soggiorno ma questa bozza di riforma crea molte preoccupazioni e lascia aperte troppe incognite: di gettito, sui controlli, sugli affitti brevi. Così si rischia di creare ancora più problemi ai gestori e ai Comuni. Serve un confronto e vanno almeno garantiti i gettiti dei Comuni”,
“Si immagina – ha proseguito – un nuovo schema tariffario (dalla persona al prezzo della camera) senza alcun confronto sulle variazioni di gettito che ne possono derivare. Il rafforzamento dei controlli non viene considerato, mentre il nuovo schema rende inservibili i dati sui pernottamenti fin qui utilizzati. Il rischio di perdite di gettito è quindi molto serio e non può essere trascurato, proprio mentre l’incremento dei flussi turistici è sì una fonte di entrata per le aree più attrattive, ma comporta anche molti costi aggiuntivi per i più svariati servizi comunali, dai rifiuti, ai trasporti, alla vigilanza urbana. Mi auguro – ha concluso Palazzi – che il Governo eviti mosse affrettate ed apra un urgente confronto con l’ANCI per valutare le soluzioni più opportune e praticabili”.

CONFCOMMERCIO: “CONDIVIDIAMO LE PERPLESSITA’. GOVERNO IMPONGA AGLI ENTI LOCALI CORRETTE DISCIPLINE DI BILANCIO E NON STRUMENTI PER PEGGIORARE LA SITUAZIONE”
 “Esprimiamo soddisfazione – sottolinea il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – per le affermazioni di ieri del sindaco di Mantova Mattia Palazzi che, anche in veste di vicepresidente dell’Anci, ha dichiarato come questa bozza di riforma crei molte preoccupazioni e lasci aperte troppe incognite: di gettito, sui controlli, sugli affitti brevi. Palazzi ha aggiunto che si rischia di creare ancora più problemi ai gestori e ai Comuni e che serve un confronto prima di arrivare a un nuovo schema tariffario (dalla persona al prezzo della camera) sulle variazioni di gettito che ne possono derivare”.
“Concordiamo in pieno – prosegue Dal Dosso – sulla considerazione che il rischio di perdite di gettito è molto serio e non può essere trascurato, proprio mentre l’incremento dei flussi turistici è sì una fonte di entrata per le aree più attrattive, ma comporta anche molti costi aggiuntivi per i più svariati servizi comunali, dai rifiuti, ai trasporti, alla vigilanza urbana. Come Palazzi, anche Confcommercio si augura che il Governo eviti mosse affrettate e apra un urgente confronto non solo con l’Anci ma anche con le organizzazioni di settore, in primis Federalberghi-Confcommercio”.
Il presidente di Federalberghi-Confcommercio Mantova Gianluca Bianchi aggiunge: “Il settore, che è tra i primi a contribuire alla crescita del PIL e dell’occupazione, ha da poco rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, sobbarcandosi un onere rilevante: l’obiettivo comune dev’essere quello di sostenerne la crescita, non di frenarla”.
“Per una camera in un hotel a tre stelle dal prezzo di 100 euro, se andrà in porto l’ipotizzato aumento, si pagheranno sino a dieci euro per notte, come se da un giorno all’altro il peso dell’IVA (che è pari al 10%) venisse raddoppiato”, entra nel dettaglio Bianchi.
La federazione degli albergatori di Confcommercio ricorda che sono trascorsi solo pochi mesi da quando, in vista del Giubileo, il tetto massimo dell’imposta di soggiorno è stato elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona ed è stata introdotta la possibilità di utilizzarla per coprire i costi della raccolta rifiuti, snaturando le finalità dell’istituto.
A chi ha la responsabilità di definire la politica nazionale, Federalberghi chiede di “imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali, anziché fornirgli gli strumenti per peggiorare la situazione”. Chiede inoltre che “venga istituito con legge nazionale un fondo destinato a sostenere in via permanente la riqualificazione delle imprese turistico ricettive, e che ne venga garantito il finanziamento automatico attingendo a una parte del gettito dell’imposta di soggiorno”.
Federalberghi ribadisce altresì la proposta di finanziare le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico con modalità diverse dall’imposta di soggiorno.