MANTOVA – Il 21 settembre ricorre la XXXI° Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare e promuovere un’attenzione mirata a questa patologia e ai suoi risvolti non solo sanitari ma anche sociali.
L’Alzheimer è una malattia complessa e il carico assistenziale ricade pesantemente sulle famiglie. Per questo è importante sostenere ed implementare le azioni a supporto dei familiari e dei caregiver.
A tale scopo, da anni Regione Lombardia ha attivato il percorso “RSA Aperta”, una misura che garantisce interventi di natura sociosanitaria, per supportare la permanenza al domicilio di persone prioritariamente affette da demenza certificata o di anziani di età pari o superiore a 75 anni in condizioni di non autosufficienza. La misura offre al contempo un sostegno al caregiver nella sua attività di assistenza.
Nel corso del 2023, nel territorio di ATS Val Padana, hanno usufruito di “RSA Aperta” 1.781 utenti (562 nel territorio cremasco, 439 in quello cremonese e 780 in quello mantovano) ed il numero di persone prese in carico nel percorso di “RSA Aperta” è destinato ad aumentare, non solo perché la demenza è in costante aumento, ma anche perché Regione Lombardia ha investito molto su questa misura. I dati riferiti al primo semestre 2024 registrano, infatti, già oltre 1600 persone beneficiarie della misura in ATS Val Padana, confermando il trend in aumento.
Nella nostra ATS la prestazione maggiormente utilizzata nel percorso è la sostituzione del caregiver (73%) attraverso la figura dell’operatore sociosanitario; rilevanti anche gli interventi di consulenza e addestramento/formazione della famiglia che riguardano circa il 20% delle prese in carico e che sono erogati da diversi professionisti (fisioterapista, infermiere, educatore).
“Il percorso di RSA Aperta prevede anche la somministrazione di un test che misura specificatamente lo stress del caregiver, e che a livello locale ha evidenziato come oltre il 60% dei familiari abbia un grado di stress molto elevato e necessiti di supporto, anche psicologico – spiega Salvatore Speciale, Direttore della Struttura Fragilità e Non Autosufficienza di ATS -. Questa forma di supporto nel nostro territorio è però ancora poco utilizzata, ed occorre implementarla perché se il caregiver mantiene un buon equilibrio psico-fisico ne beneficia anche il malato”.
Come attivare un “Rsa Aperta”
Il familiare/caregiver della persona affetta da demenza o dell’ultrasettantacinquenne in condizioni di non autosufficienza può attivare direttamente la misura, rivolgendosi ad una delle 39 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che nel territorio di ATS hanno aderito al servizio. L’elenco delle strutture è disponibile al link https://www.ats-valpadana.it/rsa-aperta.it
Per poter accedere al servizio è indispensabile avere la certificazione dei disturbi cognitivi redatta da uno specialista geriatra/neurologo e nel caso di ultra75enni il certificato di invalidità.
Alla richiesta di accesso alla misura segue sempre una valutazione multidimensionale, effettuata dagli operatori della struttura scelta, per definire – per lo più in raccordo con il Medico di Medicina Generale – un progetto individualizzato.