MEDOLE – Il Solferino centra il triplete del tamburello. Sì, perché dopo aver vinto scudetto e Coppa Italia, la società del presidente e dt Mario Spazzini, si è imposta ieri anche nella Supercoppa della massima categoria nazionale. Tutto come pronostico, peraltro, per la prima volta dei solferinesi, in un’annata magica che ha visto i collinari dominare in lungo e in largo negli sferisteri d’Italia.
Dopo tre ore di gioco, la compagine mantovana si è imposta sui bergamaschi dell’Arcene nella finalissima disputata a Medole. Avversari forti e di grande qualità, ma non abbastanza per impensierire la corazzata di casa nostra. Un plauso comunque a loro, che ci hanno provato con grande coraggio e agonismo: seppur pronosticabile, la vittoria del Solferino non è stata una passeggiata. I bergamaschi hanno dato filo da torcere, soprattutto nel primo set, nel quale i mantovani hanno chiuso la partita soltanto sul 6-4 dopo due ore di accesa battaglia. Alla distanza è poi uscita la maggiore qualità del Solferino, anche se i bergamaschi hanno tenuto botta sino al 2-2, per poi cedere al team di Spazzini, che si è imposto 6-3.
Al termine è esplosa la grande festa, con la coppa alzata al cielo. E tra tanti festeggiamenti non poteva mancare la dedica di questa Supercoppa a Federico Gasperetti, giocatore recentemente scomparso in un tragico incidente stradale.
SOLFERINO-ARCENE 2-0
1º set: 1-1, 2-2, 3-3, 5-3, 6-4
2º set: 1-1, 2-2, 4-3, 6-3
SOLFERINO L. Festi, Campolongo, M. Festi, Ioris, Fraccaro, M. Lado. Dt: Spazzini.
ARCENE F. Merighi, A. Merighi, Tonon, Guerra, T. Merighi, Gatti, Botturi. Dt: Locatelli.
ARBITRO Rizzi di Verona.