(Adnkronos) – Collaborare per rafforzare la legalità e la trasparenza in uno dei settori più strategici per il Paese, quello dei trasporti. Un’iniziativa senza precedenti che appunto vede la collaborazione tra ministero dell’Interno, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica). Questo l’argomento affrontato oggi a Roma nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Roma che segna l’inizio di una nuova era nella collaborazione tra pubblico e privato. Il focus è stato come integrare il rispetto delle regole e la sicurezza nei trasporti attraverso un’alleanza tra istituzioni e professionisti del settore automobilistico.
In un momento storico in cui la sicurezza stradale è una priorità assoluta, i riflettori sono puntati su una sfida ambiziosa: rendere il sistema dei trasporti più trasparente e sicuro per tutti. Grazie alla stretta collaborazione tra gli attori chiave del settore, l’obiettivo è quello di ridurre le irregolarità, migliorare i controlli e diffondere la cultura della legalità. Solo nel 2023, oltre 1500 vetture provenienti dall’Unione Europea sono state bloccate per documenti falsi, insieme a un numero equivalente di veicoli provenienti da Paesi extra-Ue (dati Unasca) per un totale di oltre 3000 vetture bloccate nel 2023 per documenti falsi.
“L’intesa – spiega Giuseppe Guarino, segretario nazionale studi di consulenza Unasca – è stata siglata a maggio. Oggi abbiamo messo a terra quell’intesa per non lasciarla una parola passando così ai fatti. Si parte il 5 ottobre, partiamo sul territorio, abbiamo già stabilito delle date per formare i nostri consulenti automobilistici, per riconoscere un falso documentale che è un problema annoso che poi ricade sui cittadini che rimangono truffati senza saperlo e, quindi, rimettono i loro denari per acquistare macchine non lecite”.
“Purtroppo – avverte – i cittadini non lo sanno perché il mondo dell’auto è grande e purtroppo le macchine iniziano a girare con documenti. Le auto vengono vendute, rivendute e rivendute, per questo noi vogliamo partire dalla fonte, visto che targhiamo il 100% dei veicoli. Blocchiamo così gli illeciti e saremo sicuri che queste auto saranno giustamente immatricolate con i giusti documenti, con le giuste tasse da pagare”.
“Fondamentale – rimarca Guarino – la collaborazione con le Forze dell’Ordine. Abbiamo messo in contatto tutti i nostri dirigenti provinciali con i comandi della Polizia Stradale in tutte le province d’Italia. E questa collaborazione inizia a far sì che i primi dubbi che ci vengono noi li poniamo ai funzionari della Polizia e ci danno una mano proprio per anticipare eventuali fatti illeciti che potrebbero accadere dopo”.
L’accordo siglato il 14 maggio scorso, della durata di due anni, rinnovabili, si propone di contrastare il traffico internazionale e il riciclaggio di veicoli, con particolare attenzione alla prevenzione delle ‘false nazionalizzazioni’, una attività a cui ricorre spesso la criminalità specializzata che con sistemi truffaldini, si inserisce nelle procedure di regolarizzazione dei veicoli stranieri sul territorio italiano, per reimmatricolare veicoli provento di reato corredandoli così di documenti e targhe italiane. L’accordo testimonia l’impegno congiunto nel promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione per rafforzare i livelli di legalità e sicurezza, in particolare nel contesto della nazionalizzazione dei veicoli provenienti dall’estero e delle relative procedure amministrative. L’accordo prevede inoltre la definizione di piani operativi specifici per coinvolgere altre amministrazioni, enti, associazioni e soggetti privati nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, garantendo un impegno concreto e misurabile verso la prevenzione dell’illegalità nel settore automotive. Questo impegno a lungo termine sottolinea la determinazione delle parti nel perseguire un obiettivo comune di sicurezza e legalità, fondamentale per la tutela dei cittadini e per la promozione di un mercato equo e trasparente.
“Oggi – spiega il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Prefetto Renato Cortese – è una giornata importante che segna l’avvio concreto dell’accordo siglato lo scorso maggio tra il ministero dell’Interno, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica). Si parte perché riteniamo importante la formazione in un’ottica della sicurezza stradale. Basti pensare che sono oltre 3.000 le vittime della strada l’anno; un dato che fa riflettere su una guerra silente che è la maggiore causa di morte tra gli under 20”.
“La criminalità – osserva – ha aspetti molto particolari sul settore delle auto”. Un fenomeno affrontato anche grazie alla Polizia Stradale che, ha ricordato il Prefetto Cortese, “è stata premiata come prima al mondo a Dubai e negli Stati Uniti andrà a ritirare un premio analogo”.
“Rimboccarsi le maniche per risanare questa situazione -ha detto – paga; da tempo abbiamo avviato il monitoraggio dei singoli procedimenti amministrativi. Siamo comunque aperti a suggerimenti”.
“Le collaborazioni pubblico-privato possono essere un volano per la Pubblica amministrazione. L’accordo siglato tra il ministero dell’Interno, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Unasca è importante sia per i cittadini che usufruiscono dei servizi degli studi di consulenza automobilistica sia per gli stessi studi. La formazione è un passaggio importante, è un fattore competitivo importante. Per offrire dei buoni servizi ai cittadini bisogna conoscere le norme ma anche il contesto”. Continua Salvatore Moretto, direttore generale del Pra.
“Il coinvolgimento delle istituzioni – sottolinea – è molto importante, così come quello del mondo accademico. Quello dei consulenti non è un lavoro semplice perché da loro i cittadini si aspettano la soluzione dei problemi. Come Pra possiamo fare la nostra parte, con i controlli registriamo i ‘fatti’ così come vengono rappresentati. Il Pra è nato nel 1927, in un periodo completamente diverso dall’attuale, ora si deve trattare una massa enorme di auto che deve essere controllata”.
“Per questo – avverte il direttore generale Moretto – dobbiamo cambiare la percezione della formazione: è un passaggio fondamentale perché ci offre strumenti competitivi per la vita di tutti i giorni, per la nostra vita professionale. Ci consente di intercettare i bisogni, in questo siamo utili allo Stato e ai cittadini”.
“L’obiettivo dell’accordo tra ministero dell’Interno, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Unasca – conferma Deborah Montenero (dirigente della Servizio Polizia Stradale) – è la legalità. Alla luce delle modifiche normative e alla luce dell’affidamento di importanti funzioni agli studi di consulenza, è necessario condividere la consapevolezza della complessità e della rilevanza del compito. Per quanto riguarda la nostra parte è ovvio che noi continueremo ad essere a disposizione, così come nel passato, per le attività formative e per le attività di collaborazione perché già in fase precedente all’elaborazione del protocollo di intesa con l’Unasca l’interazione è sempre stata molto forte”.
“L’intesa – spiega – è nell’interesse del cittadino perché è lui che rischia in condizioni non ottimali di trovarsi alla guida di un veicolo che magari gli viene sequestrato, ne percepisce l’ingiustizia perché non ne ha colpa. I fattori fondamentali sono competenza tecnica, conoscenza, formazione e visione etica”.
“Mi sono sempre occupato di ‘strada’ – afferma Simone Balduino, docente di Diritto della Circolazione e della Sicurezza Stradale – anche perché le leggi Romane dedicate alla circolazione sono le più belle. Ebbene, nel settore dei trasporti per fare formazione ci sono delle regole da seguire a patto che si parta dal disporre di una persona che sia competente in materia di veicoli e che dall’altra parte ci siano persone che vogliono imparare”.
Per il direttore del Ced del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Gaetano Servedio,”è importante la sinergia con la Polizia Stradale e gli operatori professionali per rilanciare la legalità nei trasporti. Siamo andati in crisi con i veicoli extra Ue perché la documentazione doganale è oggetto di contraffazione”. “Novità assoluta – ha ricordato – è legata al ruolo degli studi di consulenza automobilistica”.