Dopo 40 anni di servizio il Vigile del Fuoco Massimo Raimondi va in pensione

MANTOVA – Un lavoro nato quasi per caso che poi si è trasformato in amore. E’ quello di Massimo Raimondi di Roncoferraro per i Vigili del Fuoco. Dopo 40 anni di onorato servizio oggi Raimondi, perito industriale, va in pensione e lascia il Comando di viale Risorgimento. Tra le innumerevoli attività svolte sul territorio, ci sono la piena del Po nel 2000 o il terremoto del 2012, ci sono state poi le partecipazioni ad importanti interventi di soccorso, la prevenzioni di incendi, ma anche la gestione del personale transitato in provincia di Mantova dal 1998, Raimondi ha inoltre contribuito fattivamente al settore delle telecomunicazioni e all’evoluzione tecnologica del Comando.
Ma non ci si ferma qui, ha partecipato anche ad altre grandi emergenze nazionali: nel 1987 frana Valtellina, nel 1997 terremoto Umbria-Marche, nel 2009 terremoto L’Aquila, nel 2016 il  terremoto di Amatrice
Il 2 giugno 2023 ha ricevuto onorificenza di Cavaliere delle Repubblica dal Prefetto di Mantova.

“Ho iniziato per caso a 24 anni – ci racconta Massimo Raimondi – all’epoca lavoravo per una multinazionale privata, c’erano dei cambiamenti in atto e così ho deciso di partecipare ad alcuni concorsi pubblici, ho vinto quello delle poste e quello dei Vigili del Fuoco, mio zio era già nei Vigili del Fuoco e mi ha incoraggiato, tra l’altro c’era un ragazzo di Napoli che aspettava il trasferimento per cui ho pensato che sarei entrato prima a lavorare. E così è stato. Io non sapevo quasi neanche cosa fossero i Vigili del Fuoco, ho fatto il corso, poi i 6 mesi a Roma ed è scoppiato l’amore per questo lavoro”.
Un lavoro che negli anni è cambiato, sia come mansioni che come colleghi “Il comando di Mantova è in continuo fermento – dice Raimondi – della vecchia guardia credo di esserci rimasto solo io, anche per me durante gli anni di servizio ci sono stati molti cambiamenti, ho fatto l’operativo per 24 anni poi per motivi di salute sono diventato amministrativo con mansioni organizzative”.

Tanti gli eventi che gli sono rimasti nel cuore: “Se proprio devo sceglierne uno scelgo la Valtellina – ci dice – ma solo perchè è stata la prima grande emergenza che mi sono trovato ad affrontare e non la dimenticherò mai”. Anche i ricordi, difficile condensarli in poco tempo, come tanti sono gli amici, colleghi collaboratori, persone conosciute in questi 40 anni.

“E’ una giornata difficile – dicono i suoi colleghi con la voce rotta dall’emozione – Massimo per il Comando di viale Risorgimento è diventato un vero e proprio punto di riferimento, un collega, un amico su cui poter sempre contare, per alcuni anche un papà per cui l’emozione è davvero tanta, siamo contenti che vada in pensione, meritatissimo traguardo dopo tanti anni di servizio, ma per noi sarà strano non vederlo più qui al Comando ad organizzare”.
E da domani, invece Raimondi cosa farà? ” Le mie figlie e mia moglie mi hanno organizzato una gita a Gardaland per svagarmi un pò, poi avrò da fare a casa con la mia famiglia e mia mamma che è anziana e mi dedicherò a loro, e poi vedremo”.
Il messaggio a chi si avvicina a questo lavoro è chiaro: “Non fatelo per i soldi, quelli ripagano poco, tutto il resto paga tanto, ma solo se fatto con amore” conclude Raimondi.