MANTOVA – Disturbo bipolare intermittente della personalità: è quanto riscontrato da Stefano Fontana, psichiatra e criminologo di Parma incaricato ad aprile dal Tribunale di Mantova per stabilire l’imputabilità o meno di un 52enne attualmente a processo per l’ipotesi di detenzione di materiale pedopornografico.
La vicenda giudiziaria nasce da una più ampia indagine della Dda di Brescia, nel gennaio di 4 anni fa, gli investigatori avevano infatti sequestrato all’imputato il telefonino dove al suo interno erano state trovate immagini di natura pedopornografica con protagonisti minorenni.
Da ulteriori indagini era emerso che l’uomo, alla fine del 2019 aveva condiviso quelle immagini e poi le aveva cancellate.
Numerosi i problemi di salute di cui è affetto, in alcuni periodi anche accentuati dalla dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Il processo verte sulla sua capacità di capire cosa stava facendo e se fosse consapevole dei file che ha scaricato.
Per la difesa l’imputato soffre di una grave forma di insonnia e sonnambulismo oltre ad una fase maniacale, anche se il perito chiamato ieri per stabilirlo ha specificato che il sonnambulismo può portare si a comportamenti non consapevoli, come camminare di notte in assenza di veglia, ma non sia contemplabile l’esecuzione di tali operazioni a computer come scaricare o catalogare file.
Il giudice Giacomo Forte ha quindi chiesto al consulente, se i vari disturbi di cui è affetto possano avere inciso sulla ricerca eseguita sul pc e se la ricerca potesse essere stata una sorta di incidente di percorso con i file scaricati inavvertitamente, ma la risposta dell’esperto è stata negativa: l’imputato non poteva non essere consapevole di quello che stava facendo in quel momento. La prossima udienza è fissata per il 20 novembre.