Tragedia in Sardegna, lo storico Massimo Marocchi muore in acqua sotto gli occhi della moglie 

CALASETTA – Un malore in acqua si è portato via l’ex preside, insegnante e storico castiglionese Massimo Marocchi, 81 anni. Come riportato dal quotidiano “La Voce di Mantova” la tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri sulla spiaggia di Sotto Torre a Calasetta, nel sud della Sardegna, dove si trovava in vacanza con la moglie, Franca Martinetti. Nella località balneare aveva una casa di proprietà. Proprio sotto gli occhi della moglie, si è sentito male, perdendo i sensi in acqua.
Allertati subito i soccorsi, Marocchi è stato riportato a riva da due ragazzi, ma era già privo di sensi, i sanitari arrivati sul posto hanno iniziato immediatamente le manovre di rianimazione. Tuttavia, le sue condizioni sono apparse molto critiche ed è stato allertato anche l’elisoccorso. Nonostante i lunghi tentativi di rianimarlo, l’81enne non ha mai ripreso conoscenza: i sanitari hanno solo potuto constatare il decesso per arresto cardiaco. Tra le ipotesi della morte un infarto o una congestione fulminante.
Marocchi, professore e storico conosciuto e stimato, lascia la moglie e due figlie.

Sui social non appena appresa la notizia sono partiti i commenti “La cultura mantovana piange per la scomparsa dello storico castiglionese Massimo Marocchi. Appassionato e rigoroso, le sue ricerche hanno riguardato molte pagine della Storia di Castel Goffredo” si legge sul gruppo Facebook Castel Goffredo nella storia e subito condiviso su “Mè sò del Castèl” (Castel Goffredo).La storia e la cultura mantovana piangono Massimo Marocchi, professore molto conosciuto e stimato, su tutto il territorio.
“La comunità di Castel Goffredo si unisce al cordoglio della famiglia con affetto” si legge sul gruppo “Sei di Castiglione delle Stiviere Se”.
“Oggi il nostro pensiero va al professor Massimo Marocchi, figura di spicco nella comunità mantovana, apprezzato per la lunga carriera accademica e per le numerose pubblicazioni sulla storia locale. Insignito nel 2016 del Luigino d’oro “per avere, con la sua appassionata e valente attività di ricerca e di pubblicazione, lumeggiato la secolare storia di Castiglione e  el territorio circostante nell’ambito più vasto di una impegnata missione educativa svolta per decenni nella scuola castiglionese”. Con le sue pubblicazioni ha contribuito a delineare la storia del ramo cadetto della famiglia Gonzaga, che tra il Cinque e Seicento risiedette nell’Alto Mantovano ed elesse Castel Goffredo capitale dell’omonimo feudo. Verrà ricordato per la passione, l’intelligenza e la professionalità che lo contraddistinguevano” lo ricorda così la pagina del Mast di Castel Goffredo, il museo della città.