VIADANA – Una bomba della seconda guerra mondiale è stata ritrovata nella golena del Po nell’area compresa tra Viadana e Brescello. Il Sindaco, Nicola Cavatorta, nella serata di ieri ha emesso un’ordinanza di evacuazione per circa 350 residenti di Viadana e la chiusura di alcune aziende presenti sul territorio. Le procedure di evacuazione sono iniziate nelle notte e, secondo le disposizioni, i residenti non potranno rientrare nelle loro case per almeno 6 giorni. Questa mattina sono previste riunioni in prefettura e in comune a Viadana per fare il punto e decidere i prossimi passaggi.
IL RITROVAMENTO
A ritrovare l’ordigno nei giorni scorsi sono stati gli addetti di una ditta che stava eseguendo lavori di manutenzione degli argini. Ieri sera alle 23 il prefetto di Mantova, Roberto Bolognesi, ha convocato una riunione d’urgenza per fare il punto, dopo che il 2° Reggimento Genio Pontieri ha disposto lo sgombero immediato per un tempo non inferiore a sei giorni, dell’area compresa nel raggio di 826 metri intorno all’ordigno con divieto assoluto di accesso alle aree interessate.
Nonostante la zona del ritrovamento dell’ordigno sia in territorio reggiano nessun provvedimento di evacuazione è invece previsto su questa sponda, in quanto il raggio di azione dell’ordigno è molto distante da abitazioni, attività, e aziende situate nel territorio di Brescello.
LO SGOMBERO
La zona interessata dalle evacuazioni è il quartiere San Martino di Viadana, coinvolte le vie: Cavour (nel tratto a sud di via Convento), Puttina, Ciardello, Busi, Lanza e Passeri, oltre a tratti delle vie Ferri e Gialdi. Chiuso al traffico anche un tratto dell’ex Castelnovese.
Un centinaio di abitazioni private, ma anche una chiesa, diverse attività commerciali tra cui un supermercato e diverse aziende si trovano nell’area dove questa notte alle 3 sono iniziate le operazioni di sgombero. Per i cittadini è stato allestito un centro d’accoglienza presso il PalaFarina.
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