MANTOVA – E’ di 1874 euro lordi la media dello stipendio mensile dei 129.129 lavoratori mantovani, con un aumento del 3,5% tra il 2022 e il 2023. Con questa cifra, secondo l’elaborazione della Cgia di Mestre, la provincia mantovana si piazza al 28° posto in Italia nella classifica delle retribuzioni preceduta da Piacenza, con 1875 euro e seguita da Como e Verona con 1865 euro.
L’aumento dei salari del 3,5% è rimasto più basso di oltre 2 punti però rispetto all’incremento dell’inflazione che tra il 2022 e il 2023 è stato del 5,7%, con una conseguente diminuzione del potere d’acquisto.
Stipendi top a Milano, Monza e lungo la via Emilia
Stando all’indagine della Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato L’area geografica con gli stipendi medi più alti è Milano: nel capoluogo regionale lombardo la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro. Seguono i dipendenti privati di Monza-Brianza con 2.218 euro e i lavoratori delle province ubicate lungo la via Emilia. Ovvero,
Parma con una busta paga lorda di 2.144 euro, Modena con 2.129 euro, Bologna con 2.123 euro e Reggio Emilia con 2.072 euro. Nella graduatoria nazionale che include 107 province, la prima realtà geografica del Mezzogiorno è Chieti che occupa il 55° posto con una
retribuzione mensile media di 1.598 euro. Infine, tra le province con le retribuzioni più “leggere” scorgiamo Trapani con 1.143 euro, Cosenza con 1.140 euro e Nuoro con 1.129 euro. Maglia nera a livello nazionale è Vibo Valentia, dove i dipendenti occupati in questo territorio percepiscono uno stipendio mensile medio di soli 1.030 euro.
Per molte Pmi tra Natale ed Epifania scattano le ferie “forzate”
Se in questi giorni la tredicesima pare venga pagata abbastanza regolarmente, molte piccole e medie imprese manifatturiere dei settori più in affanno hanno deciso di sospendere l’attività da martedì prossimo fino all’Epifania. L’assenza di ordinativi ha
infatti indotto molti imprenditori a chiudere i cancelli delle proprie fabbriche per circa quindici giorni, consentendo così ai propri collaboratori di usufruire delle ferie accumulate nei mesi precedenti, ma non ancora godute.