Suzzara, addio ad Alberto Lanfranchi, “il re del pesce” per 57 anni

SUZZARA – Addio ad Alberto Lanfranchi dell’omonima pescheria di via Baracca a Suzzara. Aveva 78 anni. Da qualche anno conviveva con una malattia che teneva sempre sotto controllo. Si era sentito male nel suo negozio la mattina di S.Silvestro per poi essere trasportato d’urgenza all’ospedale “Carlo Poma”di Mantova dove purtroppo ieri sera poco dopo le 23 è deceduto. Le esequie

La salma è custodita alla Casa Funeraria delle onoranze funebri Maffioli di Mantova. Le visite sono possibili per la giornata di venerdì e la mattina di sabato.  Nel giorno del commiato, si svolgerà una breve benedizione e in forma privata si proseguirà per il cimitero degli Angeli per la cremazione.

Il ricordo

Alberto Lanfranchi ha aperto il suo negozio nel 1968, prima in piazza Castello di fianco al municipio di Suzzara per poi trasferirsi nell’attuale struttura di via Baracca. “Era una persona eccezionale – ricorda il genero Paolo – Umile, generoso, sempre presente. Un valido punto di riferimento per tutti noi. Il suo motto era “Fai come faresti”. Ci mancherà tantissimo”.
I clienti della pescheria lo ricordano come una persona simpatica, sempre pronto alla battuta. L’improvvisa scomparsa di Lanfranchi è arrivata a Suzzara come un fulmine a ciel sereno. Cordoglio ai familiari è stato espresso da tutti i commercianti della piazza. Lanfranchi era un vera e propria istituzione e si è sempre dimostrato una persona estremamente decisa che sapeva esattamente cosa voleva per sé, per la famiglia ma anche per la città dove ha collaborato a tante iniziative. Lascia nel dolore la moglie Maria, la figlia Giuliana con Paolo, il figlio Massimiliano, i nipoti Sofia, Davide, Sofia, Edoardo, Alessandro e parenti tutti

La storia

Quella delle pescherie Lanfranchi di Mantova e Suzzara è una storia che nasce 100 anni fa quando il bisnonno Ottavio arrivò a Mantova, aprì la trattoria di famiglia in via Cavour e fece costruire la “Casa del Pesce” sul Lago di Mezzo. I primi viaggi al mercato ittico di Chioggia li faceva con il carretto trainato dal cavallo. Solamente negli anni ’50, quando l’azienda passò nelle mani della nonna Pina e nonno Bruno i viaggi venivano svolti con una Balilla a tre marce, per portare sulle tavole dei mantovani il miglior pesce fresco nel minor tempo possibile.
Successivamente, i figli Ottavio e Alberto, con le rispettive mogli, hanno cominciato a cucinare nelle loro pescherie, trasformandole così nelle attuali gastronomie. Ottavio, è scomparso all’età di 86 anni nell’agosto del 2024 per una grave malattia dopo aver gestito il negozio di via Cavour per 60 anni.

di Mauro Pinotti