CURTATONE – Questa mattina in via Palatucci a Curtatone si è tenuta la cerimonia di commemorazione del Commissario di Pubblica Sicurezza e Medaglia d’oro al valore civile Giovanni Palatucci, morto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento di Dachau. Funzionario di Polizia, prima Commissario poi reggente della Questura di Fiume, impedì l’arresto e la deportazione nei campi di sterminio di circa cinquemila ebrei. Scoperto dai nazisti, venne arrestato il 13 settembre del 1944 dalla polizia di sicurezza tedesca e condannato a morte per «cospirazione ed intelligenza con il nemico». Successivamente la pena fu commutata nella deportazione presso il campo di Dachau, dove morì due mesi prima della liberazione del campo.
Per ricordarne la memoria nel 2021 è stato piantato un ulivo nei giardini di Curtatone lungo la via al lui intitolata e l’anno successivo è stata apposta la stele in suo ricordo; quest’anno per la ricorrenza, alla presenza del prefetto Roberto Bolognesi e delle massime autorità della Provincia, del presidente della Comunità ebraica e del presidente dell’Anps provinciale, il questore Annarita Santantonio e il sindaco di Curtatone nonché presidente della Provincia Carlo Bottani hanno ricordato il sacrificio di Giovanni Palatucci alla presenza di una classe della scuola primaria di Curtatone. A seguire il cappellano della Polizia di Stato, don Stefano Peretti, dopo un momento di preghiera, ha impartito la benedizione.
Il questore, rivolgendosi ai giovanissimi presenti, ha sottolineato: “La storia di Palatucci è la storia di chi, pur consapevole degli inevitabili rischi che la sua opera avrebbe comportato, ha fatto la giusta scelta di “fare del bene” consegnando la purezza dei suoi ideali e le sue gesta non comuni alla memoria di quanti credono in un futuro migliore e lottano per questo. Il riconoscimento di “giusto tra le nazioni” e la canonizzazione cristiana sono atti significativi che gli riconoscono il giusto valore. Quelle come oggi sono giornate dedicate alla memoria, la memoria è il fondamento su cui si basa il futuro di ogni società civile. La sua vita è un esempio di coraggio e di generosità, che è doveroso tramandare alle generazioni future e proprio per tale motivo la presenza qui oggi di questi giovani studenti è particolarmente significativa e importante in quanto saranno loro i protagonisti e parte attiva per costruire una società migliore”.
Il prefetto Roberto Bolognesi da parte sua ha espresso apprezzamento per l’iniziativa che ha anche, simbolicamente, messo in risalto l’importanza dell’azione dei singoli quale strumento per l’affermazione dei valori costitutivi di una comunità e del bene comune. Il prefetto ha poi colto l’occasione per evidenziare l’importante attività svolta dalle Forze di Polizia nel contrasto a ogni forma, anche organizzata, di illegalità.