(Adnkronos) – “La medicina è ormai diventata un mercato e, come tale, tende a evidenziare gli aspetti positivi dei farmaci, minimizzando o nascondendo quelli negativi. Questo porta a una narrazione in cui i benefici sono sempre al centro dell’attenzione, mentre i possibili effetti tossici non ricevono l’importanza che meriterebbero. Tuttavia, i medici dovrebbero sempre valutare il rapporto tra benefici e rischi prima di prescrivere un farmaco”. Con queste parole Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, ha aperto la sua lectio magistralis durante il 22esimo Congresso nazionale della Sitox – Società italiana di tossicologia, in corso a Bologna.
Garattini ha poi sollevato un altro tema cruciale: l’inclusione dei pazienti negli studi clinici controllati. “Gli anziani, che rappresentano la fascia di popolazione che utilizza il 70% dei farmaci, sono spesso esclusi dalle sperimentazioni, che di norma coinvolgono soggetti tra i 20 e i 65 anni. Lo stesso accade per i bambini, raramente inclusi negli studi, nonostante abbiano un metabolismo in fase di sviluppo e reazioni diverse rispetto agli adulti”. “Spesso si calcola semplicemente la dose in base ai milligrammi per chilogrammo, trattando i bambini come piccoli adulti – ha evidenziato l’esperto – ma il loro organismo ha caratteristiche specifiche che possono rendere alcuni farmaci meno sicuri o efficaci. E lo stesso discorso vale anche per la popolazione femminile, non rappresentata nella stessa percentuale di quella maschile”.