
ROMA – Un pullman carico di sorrisi, emozioni e speranze ha lasciato San Silvestro di Curtatone per raggiungere il cuore della Cristianità. Sono partiti ieri mattina, tra l’entusiasmo dei bambini e dei ragazzi, l’affetto degli educatori e l’abbraccio delle famiglie: 55 persone tra ospiti e accompagnatori della Casa del Sole, in cammino verso Roma per vivere due giornate speciali, intense e indimenticabili, in occasione del Giubileo delle persone con Disabilità.
L’evento, che ha raccolto nella Capitale circa diecimila pellegrini da tutto il mondo, è stato un grande momento di fede, incontro e testimonianza. A rappresentare il territorio mantovano, con orgoglio e umiltà, è stata proprio la Casa del Sole, da sempre punto di riferimento per l’accoglienza e la valorizzazione delle persone con fragilità.
Tra le emozioni più forti, la visita alla tomba di San Giovanni Paolo II in Vaticano. Un momento carico di commozione, in cui il gruppo ha ricordato con gratitudine la storica visita che il Santo Papa fece alla Casa del Sole il 23 giugno 1991. Davanti alla tomba nel cuore di ciascuno è risuonato il messaggio potente di un uomo che seppe parlare al mondo partendo dagli ultimi. Il programma del Giubileo ha visto i partecipanti varcare la Porta Santa della Basilica di San Pietro, ricevere il sacramento della confessione, e unirsi alla celebrazione solenne nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, presieduta da Monsignor Rino Fisichella. Oggi c’è stato l’appuntamento in Piazza San Pietro con catechesi e testimonianze, seguito da un pranzo condiviso ai Giardini di Castel Sant’Angelo e da una gioiosa festa condotta da Rossella Brescia e Rudy Zerbi. Con il gruppo mantovano c’è anche anche il vescovo Marco Busca, che ha così fatto sentire la vicinanza della diocesi.
Prima di tornare a casa, domani, la Casa del Sole farà un’ultima, significativa tappa: la visita al Centro di Fratta Todina, fondato da Santa Madre Speranza e ispirato proprio all’esperienza mantovana. Un cerchio che si chiude, o forse che si apre, verso nuove strade di accoglienza e amore. Di certo per i bambini e i ragazzi della Casa del Sole, questi giorni resteranno impressi nella memoria. Giorni che sono stati un’occasione preziosa di confronto tra realtà diverse, ma unite da un obiettivo comune: promuovere una cultura dell’inclusione sempre più concreta e visibile.