Blitz col letame: altri attivisti erano stati fermati. Plauso del Prefetto per i dispositivi di sicurezza

MANTOVA – La plateale manifestazione del gruppo No Food No Science in piazza Erbe, con lo sversamento di letame nel centro di Mantova, è stata un ripiego poiché le Forze dell’Ordine erano riuscite a non far entrare gli animalisti negli eventi del festival Food & Science, dove i manifestanti avevano intenzione di irrompere portando le ragioni della loro protesta. Alcuni membri erano stati bloccati dalle forze di Polizia poco prima in via Calvi e a Levata di Curtatone, pronti a entrare in azione con sacchi pieni di letame.

E proprio dal Prefetto di Mantova Roberto Bolognesi è arrivato un plauso per l’operato delle forze dell’ordine, che hanno lavorato in sinergia, di concerto con la Prefettura: “Esprimo vivo apprezzamento per il dispositivo di sicurezza implementato dalla Questura, con il lavoro sinergico della Polizia di Stato, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, che ha consentito lo svolgimento in sicurezza delle numerose iniziative nella tre giorni del Food&Science”.

Quello della Questura è pertanto un bilancio positivo, a fronte della tre giorni del Festival Food & Science che ha visto impegnate le Forze dell’Ordine in un complesso e articolato dispositivo di sicurezza a copertura dei 104 eventi in programma nel cuore della città e nei principali luoghi della cultura mantovana. Ogni giornata ha richiesto il dispiegamento di circa 60 unità tra agenti della Questura, rinforzi del Reparto Prevenzione Crimine, squadre dei Reparti Mobili di Padova e Bologna, personale inviato da altre questure, oltre alla collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale.

Il servizio di ordine pubblico ha evitato il ripetersi di azioni di disturbo già registrate nell’edizione precedente. In particolare, venerdì 16 maggio, in occasione dell’inaugurazione ufficiale al Teatro Sociale con la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in videocollegamento, un gruppo di manifestanti ha tentato di entrare nel teatro presentandosi come studenti. L’intervento delle Forze dell’Ordine ha impedito l’accesso senza tensioni. I contestatori si sono poi limitati a un presidio statico all’esterno, con striscioni e slogan.

Più critica la giornata di domenica 18 maggio, quando gruppi di attivisti antispecisti, organizzati ma agendo separatamente, hanno tentato di introdurre sacchi di letame nei luoghi dei dibattiti. In via Calvi, nei pressi della ex Camera di Commercio, sono stati fermati due manifestanti con zaini contenenti letame, mentre una terza attivista, già nota alle forze dell’ordine, è stata intercettata a Levata di Curtatone a bordo della propria auto, al cui interno sono stati rinvenuti circa 40 kg di letame. Nonostante i tentativi di eludere i controlli, solo quattro attivisti sono riusciti a compiere un gesto dimostrativo, versando letame in piazza delle Erbe, davanti allo stand del Consorzio Grana Padano.

Tutti i manifestanti sono stati accompagnati in Questura. Le loro posizioni sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Nei confronti di tre attivisti, provenienti da Verona, La Spezia e Brindisi, il Questore ha emesso il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Mantova per tre anni. Gli altri, già sottoposti alla stessa misura o residenti in città, restano monitorati.