Sos Prati Stabili: “Il fotovoltaico a terra minaccia la biodiversità della Valle del Mincio”

MANTOVA – È un vero e proprio Sos per i Prati Stabili quello lanciato ieri mattina dal seminario “Valorizzare la biodiversità dei Prati Stabili della Valle del Mincio, ospitato nella sede del Politecnico di Milano a Mantova, nell’ambito del Festival ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). L’evento, dedicato alla salvaguardia di uno dei paesaggi agricoli più preziosi e distintivi del territorio mantovano, ha offerto l’occasione per presentare i risultati del progetto pilota “Biostabile”, coordinato dalla Latteria San Pietro di Goito, con l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’identità ambientale e produttiva dei Prati Stabili: un sistema agricolo tradizionale, ad alta biodiversità, che rappresenta un equilibrio unico tra uomo, natura e cultura.
Ma proprio da chi vive e lavora quotidianamente in quell’ambiente arriva l’allarme: Stefano Pezzini, presidente della Latteria San Pietro, denuncia il rischio crescente rappresentato dagli impianti fotovoltaici a terra, che minacciano di sottrarre preziosi ettari di prato stabile alla produzione agricola. “Ogni Comune mantovano riceve richieste per nuovi impianti su superfici che si aggirano mediamente attorno ai 30 ettari”,  spiega Pezzini.
E effettivamente nel solo Comune di Marmirolo, regno storico dei Prati Stabili, sono stati proposti ben quattro impianti nell’area Nord: vuol dire oltre 280mila metri quadrati di suolo agricolo che rischiano di essere cancellati.

Una preoccupazione condivisa da Paolo Galeotti, presidente dell’Associazione Prati Stabili, e da Carlo Peraboni, docente del Politecnico e curatore scientifico del seminario, che hanno sottolineato l’importanza strategica di questa porzione di territorio, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche culturale, economico e agroalimentare.
A sostenere la necessità di una visione integrata per la valorizzazione del territorio è intervenuto anche Stefano Corsi, agronomo dell’Università Statale di Milano:“Educazione, turismo e patrimonio enogastronomico sono i pilastri su cui costruire un futuro sostenibile per i Prati Stabili. Ma servono scelte chiare e una tutela effettiva.”

Il seminario ha visto anche il contributo di esperti e rappresentanti delle istituzioni. Tra questi, Nicola Balboni (agronomo), Fabio Anselmi (imprenditore agricolo), Giuseppe Ruffini di Coldiretti, l’assessore all’Ambiente del Comune di Marmirolo Marco Mattinzoli, il consigliere provinciale Enrico Lungarotti e Elena Molinari, responsabile del Servizio Pianificazione della Provincia di Mantova.

A rappresentare il mondo dei consorzi irrigui, Massimo Lorenzi (Consorzio Mincio), Aldo Bignotti (Consorzio Garda Chiese) e Filiberto Speziali (Consorzio Territori del Mincio) che hanno ribadito il ruolo insostituibile dell’irrigazione sostenibile nella salvaguardia di un equilibrio agronomico e ambientale costruito in secoli di lavoro e cura del paesaggio. Il seminario ha rappresentato dunque un appello corale: serve una visione lungimirante, una maggiore sinergia tra istituzioni, agricoltori e cittadini e, soprattutto, una pianificazione più attenta, che sappia distinguere tra innovazione sostenibile e compromissione irreversibile del territorio.