Addio a Gino Salvarani, lo scultore del corpo e dello spirito

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE – Si è spento la scorsa notte, all’età di 89 anni, Gino Salvarani, scultore mantovano di profonda sensibilità e rigore formale, protagonista silenzioso ma tenace della scena artistica del secondo Novecento.
Nato a Mantova il 24 luglio 1936, Salvarani ha trascorso la maggior parte della sua vita a Castiglione delle Stiviere, dove ha lasciato un segno tangibile non solo attraverso l’insegnamento ma soprattutto grazie alle sue opere, disseminate nel tessuto urbano e nelle chiese del territorio.

I funerali si terranno mercoledì 30 luglio alle ore 9.30 nel Duomo di Castiglione delle Stiviere, dove è custodita una delle sue opere più significative: “I Misteri del Rosario”. Formatosi presso l’Istituto d’Arte “Venturi” di Modena e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove seguì le lezioni di Drei e Mastroianni, Salvarani fu artista colto e raffinato, capace di confrontarsi con materiali diversi — dal marmo al legno, dalla terracotta al bronzo — senza mai perdere di vista il suo centro tematico: il corpo umano, da lui interpretato come archetipo, simbolo e spazio d’indagine plastica.
La sua scultura si muove tra astrazione e figurazione, cercando costantemente un equilibrio tra pieni e vuoti, tra tensione strutturale e introspezione spirituale. Un linguaggio che si è fatto nel tempo sempre più silenzioso ed essenziale, come scrisse il critico Francesco Bartoli, capace di evocare l’enigma dell’esistere con delicatezza e potenza.

Salvarani ha affiancato per decenni l’attività artistica a quella di docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole medie di Castiglione, educando intere generazioni alla bellezza. Il legame con la città è testimoniato dalle molte opere pubbliche che impreziosiscono Castiglione: il “monumento a San Luigi Gonzaga” in bronzo in piazza San Luigi, “La Sapienza” nel cortile del Municipio, i bassorilievi in terracotta presso la Chiesa dei Cappuccini e in via Campasso, il “Crocifisso Tabernacolo”, la “Via Crucis”nella Chiesa del Belvedere e il “monumento a San Giovanni Paolo II” presso la Basilica. Le sue opere sono presenti anche in collezioni museali importanti, come il Museo Diocesano “Francesco Gonzaga” e la Casa del Mantegna di Mantova, e in numerose raccolte private.