Andrenacci: “Al Mantova ho detto subito sì. Qui per giocarmi le mie carte”

MANTOVA – Sabato sera, nel memorial “David Cappelletti” contro il Cesena, è arrivato il debutto in maglia biancorossa per Lorenzo Andrenacci. Il nuovo portiere del Mantova, arrivato per ricoprire il ruolo di vice-Festa, ha potuto assaggiare il campo per uno scampolo di partita, tornando così a difendere i pali dopo un lungo stop.

«Dispiace aver esordito incassando un gol – racconta – ma sono contento di essere tornato a giocare dopo tanto tempo. L’ultima partita l’avevo disputata a febbraio, poi sono rimasto fermo per due-tre mesi. Ero appena reduce da un paio di giorni di allenamento e avevo bisogno di ritrovare confidenza con la porta e con il campo. Per me era importante mettere qualche minuto. Nelle prossime settimane, potrò lavorare per ritrovare la condizione».

Il sì al Mantova è arrivato senza esitazioni: «Quando è arrivata l’offerta, ci ho pensato pochissimo. Conosco lo staff, sono tutte persone che ho incontrato a Brescia, compreso il direttore. So come lavorano e che tipo di persone sono. Venivo da una situazione difficile, perché dopo quello che era successo a Brescia ero rimasto senza squadra. Questa per me è un’opportunità e ho deciso di coglierla. So bene il ruolo con cui arrivo, ma mi metto a disposizione del mister e voglio imparare il tipo di gioco del Mantova. L’obiettivo è dare il massimo e, perché no, provare a mettere Possanzini in difficoltà nelle scelte».

Il titolare sarà Festa, ma Andrenacci non si tira indietro: «In carriera ho sempre dovuto partire dietro e conquistarmi le mie partite. Sono pronto a farlo anche qui. Lavoro per questo». Un bagaglio che include anche la Serie A: «Ho avuto la fortuna di coronare il sogno di esordire con il Brescia».

Il destino ha voluto che a Mantova ritrovasse una figura speciale: Michele Arcari, oggi preparatore dei portieri, ma un tempo suo compagno di squadra. «Da giovanissimo sono stato il suo vice a Brescia, dopo il settore giovanile. Abbiamo condiviso due-tre anni insieme e per me è stato un maestro. Ora lo è in senso pieno, nella veste di preparatore. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, ci siamo sentiti negli anni e mi fa davvero piacere ritrovarlo».

Marchigiano come mister Possanzini, Andrenacci è cresciuto calcisticamente a Brescia, e oggi si trova a intraprendere un percorso che, in parte, ricorda quello del tecnico: «Percorso simile sì, anche se lui ha girato molto più di me. Io sono stato quasi sempre a Brescia per la maggior parte della mia carriera. Adesso mi trovo qua e mi sto ambientando: ho già avuto modo di conoscere un po’ la città, stare con i compagni e ho trovato un ambiente sano e una città molto bella, che non vedo l’ora di scoprire».

Le prime impressioni sul gruppo sono positive: «Qui si lavora con entusiasmo, c’è uno spirito di squadra che si sente. Il mister è bravissimo a tenere tutti sul pezzo e propone un calcio che ti fa divertire».