903 anziani mantovani assistiti con Rsa Aperta nel 2024. Domanda in continua crescita

MANTOVA – Il 21 settembre si è celebrata la XXXI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un’attenzione concreta verso una patologia sempre più diffusa e con forti risvolti sanitari e sociali. Tra le azioni più rilevanti messe in atto nel territorio dell’Ats Val Padana figura il progetto “Rsa Aperta”, una misura attiva da anni in Lombardia, pensata per garantire un’assistenza personalizzata alle persone con problemi cognitivi, in particolare quelle affette da demenza. Il servizio si inserisce tra gli interventi domiciliari sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con l’obiettivo, entro il 2026, di prendere in carico almeno il 10% della popolazione ultrasessantacinquenne.

Il progetto mira a favorire la permanenza a casa delle persone fragili, offrendo al tempo stesso un supporto concreto al caregiver che le assiste. Gli interventi previsti sono di natura sociosanitaria e si integrano con quelli già garantiti dalla rete dei servizi territoriali, come l’Assistenza Domiciliare Integrata, il Servizio di Assistenza Domiciliare e i Centri Diurni. Nella maggior parte dei casi, le prestazioni vengono erogate al domicilio della persona, ma possono essere previsti anche interventi presso la struttura Rsa di riferimento.

Nel 2024, nel territorio di Ats Val Padana, sono stati presi in carico complessivamente 2.180 utenti grazie a “Rsa Aperta”, di cui 903 nella provincia mantovana,  con numeri in crescita in tutte le aree. Un incremento che rispecchia da un lato l’aumento costante dei casi di demenza, dall’altro l’investimento significativo di Regione Lombardia in questo modello di assistenza. I dati relativi al primo semestre del 2025 confermano la tendenza: sono già oltre 1.600 le persone che hanno beneficiato della misura.

La prestazione più utilizzata è la sostituzione temporanea del caregiver, garantita dalla presenza di operatori sociosanitari che si prendono cura dell’assistito per alcune ore. Molto richiesti sono anche gli interventi di formazione, consulenza e supporto per i familiari, svolti da professionisti come fisioterapisti, infermieri ed educatori. Il percorso prevede inoltre la somministrazione di un test che misura lo stress del caregiver: i dati raccolti mostrano che oltre il 60% dei familiari presenta livelli di stress elevati e avrebbe bisogno di un supporto psicologico. Secondo Salvatore Speciale, direttore del Dipartimento PIPSS, si tratta di un’area su cui è necessario intervenire con più forza, poiché il benessere del caregiver ha un impatto diretto sulla qualità della vita dell’assistito.

Nel corso degli ultimi anni, “Rsa Aperta”, gestita da professionisti con competenze geriatriche, ha permesso di prolungare la permanenza a domicilio degli anziani fragili e, nei casi più complessi, di favorire un passaggio più graduale e appropriato verso la presa in carico residenziale.

Per accedere al servizio, è necessario che la persona assistita sia in possesso di una certificazione di demenza rilasciata da uno specialista, o, nel caso degli over 75 non autosufficienti, di un certificato di invalidità. La misura può essere attivata direttamente dal caregiver familiare, contattando una delle 41 RSA del territorio di ATS Val Padana che aderiscono all’iniziativa. Segue sempre una valutazione multidimensionale da parte degli operatori della struttura scelta, in raccordo con il medico di medicina generale, per definire un progetto assistenziale su misura.

L’elenco aggiornato delle strutture aderenti è consultabile sul sito di Ats Val Padana all’indirizzo www.ats-valpadana.it.