MANTOVA – Un’eredità insolita e inaspettata è emersa nelle scorse settimane a Mantova: un pensionato mantovano, scomparso nel 2024 all’età di 76 anni, ha deciso di lasciare in eredità un immobile del valore di circa 100mila euro alla Lega per Salvini Premier. La vicenda è venuta alla luce dopo l’apertura del testamento davanti al notaio Paola Cavandoli, quando tra le disposizioni è comparsa la frase: “Lascio alla Lega per Salvini Premier l’immobile di via Giustiziati…”. Alla moglie e alla figlia, invece, l’uomo ha destinato gli altri beni di famiglia: l’abitazione principale in città e un appartamento situato in un comune dell’hinterland.
L’immobile in questione è un negozio di 51 metri quadrati nel centro storico, oggi affittato a un tatuatore, con un valore stimato vicino ai 100mila euro. Il lascito è stato formalizzato il 17 luglio scorso, quando la proprietà è passata ufficialmente al movimento politico guidato da Matteo Salvini.
La notizia, arrivata da Mantova fino alla sede della Lega in via Bellerio, a Milano, ha destato sorpresa anche tra i vertici del partito. Il benefattore, Pietro Novellini, viveva da anni lontano dalla politica attiva e non era conosciuto ai livelli nazionali del movimento.
Secondo gli atti notarili, si tratta dell’unico bene immobiliare intestato alla Lega per Salvini Premier. L’amministratore federale Alberto Di Rubba ha rappresentato il partito al momento della trascrizione, avvenuta lo scorso luglio.
Dalla documentazione emerge che la moglie e la figlia hanno accettato “puramente e semplicemente l’eredità loro devoluta”, mentre il partito “dichiara di conseguire il legato immobiliare in proprio favore”.
Ex informatico, laureato in matematica, Novellini aveva lavorato in diverse aziende del territorio mantovano negli anni Settanta e Ottanta, tra i primi a occuparsi di computer e sistemi informatici. Persona riservata, senza social e poco incline alla vita pubblica, era però ricordato da alcuni come militante della Lega nei primi anni del movimento, presente anche a raduni come quello di Pontida.
Il pensionato, pur destinando la nuda proprietà alla Lega, ha previsto per la moglie l’usufrutto dell’immobile, cioè il diritto di percepire i canoni d’affitto del negozio. Un modo per garantirle una rendita sicura anche dopo la sua scomparsa. Al momento non risulta alcuna intenzione di vendere il bene: dal partito fanno sapere che l’immobile sarà mantenuto nel rispetto della volontà del donatore. Nel suo testamento, Pietro Novellini ha scritto tre nomi: Clara, Marianna e Lega. Un gesto che racconta una vita discreta ma coerente, divisa tra gli affetti familiari e un legame politico mai dimenticato.
Lo sa bene il responsabile Enti Locali della Lega mantovana Adriano Cattaneo che negli anni ’90 fu segretario provinciale del partito e che si ricorda benissimo di Novellini. “Partecipava alle diverse attività del movimento, veniva ai gazebi e la sua presenza è continuata anche ben dopo quegli anni. Lo ricordo ad esempio ad esempio anche ad alcuni incontri nell’attuale sede della Lega a Mantova. Lo ricordo come una persona riservata e un interlocutore molto apprezzato”.
“Siamo molto grati per questo lascito che fa capire l’attaccamento al nostro partito e ai suoi valori da parte di questo ex militante” dichiara invece l’attuale segretario provinciale del Carroccio Antonio Carra.