Verona, esplosione durante sgombero: morti tre carabinieri, 25 feriti. Fermati i responsabili. Il lutto del Paese

Tre carabinieri sono morti nell’esplosione avvenuta oggi durante uno sgombero in una casa rurale del comune di Castel d’Azzano (Verona) nel corso delle prime ore del mattino. L’esplosione ha provocato il crollo della struttura. Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi negli ultimi anni mai andati a buon fine, anzi con precedenti minacce di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell’Uopi, specializzati in azione antiterrorismo. La casa era però già satura di gas e l’esplosione è stata innescata all’apertura della porta d’ingresso, che ha investito le forze dell’ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. L’intero casolare, di due piani, è crollato travolgendo i militari e gli agenti. Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente, ma per i tre carabinieri non c’è stato nulla da fare. Nella casa colonica sono state rinvenute bombole di gas e quel che resta di molotov. I vigili del fuoco hanno recuperato cinque bombole che erano state collocate in più stanze della casa. I 25 feriti sono stati trasportati dal Suem 118 agli ospedali del territorio della provincia di Verona.Il bilancio è dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Nell’esplosione sono rimasti feriti almeno 13 carabinieri, tre poliziotti e un vigile del fuoco, tutti ricoverati nei vari ospedali della provincia scaligera, per ustioni e ferite ma non in pericolo di vita. Al polo di Borgo Trento, secondo quanto ha riferito il direttore del pronto soccorso Ciro Paolillo, sono giunti nove pazienti, dei quali tre ricoverati in terapia intensiva al Centro ustionati e altri sei che sono stati medicati per ustioni al volto, al collo e per contusioni varie, poi dimessi in mattinata con prognosi tra i 21 e i 30 giorni. Nell’altro ospedale di Borgo Roma otto pazienti sono giunti in pronto soccorso tra lesioni minori, contusioni varie e in mattinata anche loro sono stati dimessi. Dei tre pazienti in terapia intensiva due sono intubati e seguiti dai medici di Chirurgia plastica e della rianimazione; per loro la prognosi è ancora riservata.

FERMATI I TRE FRATELLI CHE OCCUPAVANO LO STABILE: ECCO CHI SONO

Un uomo e una donna, fratello e sorella, che occupavano il casolare dove si è verificata l’esplosione, sono stati fermati nell’immediatezza: si tratta di Dino Ramponi, 63 anni e Maria Luisa Ramponi, 59 anni. Nella casa con loro abitava anche un terzo fratello, in un primo momento irreperibile e poi catturato. Sono tutti italiani: si tratta di Franco Ramponi, 65enne, allontanatosi dopo l’esplosione, che è stato rintracciato dai militari del Nucleo Investigativo in una campagna di sua proprietà ed è stato fermato, senza opporre resistenza.

UN OCCUPANTE DEL CASOLARE SI COSPARSE DI BENZINA NEL 2004 PER EVITARE LO SGOMBERO

A quanto si apprende, uno dei tre occupanti del casolare nel veronese, dove oggi si è verificata l’esplosione in cui sono morti tre carabinieri, già nel 2024, in occasione del precedente sgombero, si era cosparso di benzina per evitare le operazioni delle Forze dell’Ordine.

LA PROCURA PROCEDE PER OMICIDIO PREMEDETIATO, SI VALUTA IL REATO DI STRAGE

La Procura di Verona guidata da Raffaele Tito procederà per omicidio volontario premeditato, – mentre “ci sono alcuni aspetti da valutare” per contestare la strage – nei confronti dei tre fratelli, tra cui una donna, sospettati di aver innescato l’esplosione in cui hanno perso la vita tre carabinieri e diverse persone sono rimaste ferite.

CHI ERANO I TRE CARABINIERI MORTI 

I carabinieri morti erano il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, 56 anni, Comandante della Sos del 4° battaglione Veneto; il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, anche lui 56enne, e il Carabiniere Scelto Davide Bernardello, 36enne. Gli ultimi due prestavano servizio a Padova, mentre l’altro a Mestre. Lo riferisce il sindacato Sim Carabinieri che “esprime il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei tre colleghi dell’Arma dei Carabinieri

PIANTEDOSI: “BILANCIO TRAGICO”

“È un bilancio molto doloroso, drammatico e tragico. Era un’operazione congiunta di polizia e, nel corso di quest’operazione, nel momento dell’accesso forzoso fatto all’interno di questo appartamento, i testimoni raccontano che è stato subito percepibile l’odore del gas e qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione“, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla trasmissione ‘Uno mattina news’, con immagini esclusive del Tg1 sull’esplosione avvenuta a Castel d’Azzano. Un episodio come questo, ha aggiunto il ministro, “segna la difficoltà di questo lavoro, la complessità, la potenziale pericolosità che dietro ogni operazione di questo tipo si nasconde: perché talvolta si fanno delle operazioni che celano poi queste insidie. È probabile che qualcuno all’interno abbia attivato una bombola del gas, e si è creato il presupposto per la deflagrazione”.

IL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA LUONGO: “HANNO SACRIFICATO LA VITA PER LA NOSTRA MISSIONE”

‘Purtroppo come ben sapete è successa una tragedia: abbiamo perso tre colleghi che durante un’attività di servizio, nell’adempimento del loro dovere, hanno sacrificato la vita per fare in modo che la nostra missione istituzionale venga portata a termine”. Così il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Salvatore Luongo, che questa mattina nella sede del comando generale ha riunito tutto il personale per ricordare i tre carabinieri morti nel crollo del casolare durante uno sgombero. ”Ho voluto condividere con voi questo momento di forte dolore e vi assicuro anche di forte emozione – ha aggiunto – Adesso ci stringiamo insieme a tutta la famiglia dell’Arma intorno ai familiari di questi nostri colleghi. E’ nostro dovere sostenerli, è nostro dovere continuare a fare in modo che il loro sacrificio non sia vano. Ecco perché chiedo di formulare un momento di raccoglimento per i nostri colleghi. A loro dobbiamo tanto, a loro dobbiamo il modo con cui assolviamo alla nostra missione. Grazie a tutti voi per essere qui con me a condividere questo dolore”.

“STIMATI COLLEGHI”

“Siamo vicini, con commozione e rispetto, alle famiglie dei militari deceduti, ai colleghi feriti – ai quali auguriamo una pronta e completa guarigione – e a tutti coloro che in queste ore stanno operando tra le macerie con il consueto coraggio e spirito di servizio. È un giorno di lutto e dolore profondo per tutta l’Arma e per chi, come noi, ne rappresenta ogni singolo appartenente”  riferisce il sindacato Sim Carabinieri che “esprime il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei tre colleghi dell’Arma dei Carabinieri.
“Di fronte a una simile tragedia, non è il momento delle polemiche né delle strumentalizzazioni, ma del silenzio, del rispetto e della vicinanza concreta. Nel ricordo rimangono tre Carabinieri valorosi, solari e sempre disponibili. Stimati e amati dai colleghi dove prestavano servizio e dalle comunità, hanno onorato l’uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all’estremo sacrificio”, si spiega in una nota.  “Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi – dichiara Antonio Serpi, Segretario Generale SIM Carabinieri – è profondo e colpisce tutta la famiglia dell’Arma. A nome del SIM Carabinieri esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie e un augurio di pronta guarigione ai colleghi feriti. In momenti come questo, il nostro dovere come Sindacato è essere presenti, offrendo sostegno reale e tutela concreta. Il SIM Carabinieri si mette a completa disposizione dei familiari e dei colleghi coinvolti, offrendo ogni supporto attraverso le proprie strutture territoriali e i Dipartimenti competenti. Oggi l’Italia perde tre servitori dello Stato. Il loro sacrificio non sarà dimenticato”.

FUNERALI DI STATO 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto al Consiglio dei ministri di rispettare un minuto di silenzio in memoria e in onore dei tre carabinieri deceduti nell’esplosione di oggi a Castel D’Azzano. Inoltre, per le tre vittime sono stati deliberati i funerali di Stato e sarà dichiarato il lutto nazionale nelle giornate di oggi e nel giorno delle esequie. “Ci saranno funerali di Stato, tornerò per i funerali di Stato e a visitare i feriti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, all’uscita dall’ospedale di Borgo Trento a Verona dove ha visitato alcuni dei feriti nell’esplosione di Castel d’Azzano.

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