MANTOVA – Partiamo dalla fine: il sindaco di Firenze Dario Nardella che suona La vie en rose al violino e dedica una delle più belle canzoni d’amore di sempre a tutte le donne mantovane. Le note incantano il pubblico di una piazza Alberti gremita (pur nel rispetto delle norme anti-Covid) e rinnovata, e chi conosce il testo della musica sa che è un incredibile inno alla vita con il suo messaggio di speranza, che mette in musica la forza di tornare a vivere dopo il dramma e la distruzione.
Ed è un messaggio di speranza anche quello uscito ieri sera dall’incontro “Le città fanno squadra”, promosso dal Pd, tra il candidato sindaco Mattia Palazzi e i primi cittadini di Bergamo Giorgio Gori, di Pesaro, Matteo Ricci e appunto di Firenze Dario Nardella.
Come quella che arriva dai dati del turismo finalmente “tornati a crescere – spiega Palazzi – con Palazzo Te che ad agosto ha registrato oltre 11 mila visitatori” ma anche la speranza che il dramma del Covid abbia lasciato qualche lezione come l’aver capito il valore della sanità pubblica e l’importanza della sanità territoriale e dei medici di famiglia. “Peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla” dice Nardella citando Papa Francesco.
Palazzi aveva lanciato la sua candidatura al secondo mandato lo scorso 17 ottobre insieme ad alcuni sindaci e, con altri sindaci, ieri sera è stato protagonista di uno degli ultimi atti della sua campagna elettorale. “Sono tre amici da cui ho imparato molto e con cui mi confronto di continuo – dichiara il primo cittadino uscente – e tante delle cose che abbiamo fatto le devo a questo confronto e a quello con altri sindaci, così come noi siamo stati d’esempio per le altre città. Continueremo a lavorare insieme”.
L’importanza del lavoro dei sindaci, la loro forza come motore propulsivo per il Paese viene ribadita più volte durante la serata. Nardella a tal proposito dichiara: ” se il Pd desse più ascolto ai propri sindaci riformisti sarebbe migliore di quello che già è”.
Si torna sul tema delle risorse: “i soldi devono transitare dai Comuni che sono i soggetti più vocati alla distribuzione degli stessi” dice Palazzi che parla anche dell’emergenza Covid, lamentando ancora una volta di “essersi sentito abbastanza abbandonato dalla Regione” e poi strappa un lungo applauso nell’esprimere una forte solidarietà a Bergamo. Gori prende così la parola. “Ho’ sentito questo applauso che stasera mi avete dedicato anche nei mesi scorsi, abbiamo sentito l’affetto di tutta l’Italia ma tanta solidarietà ci è arrivata anche da fuori confine. In quei mesi terribili noi sindaci abbiamo cercato di essere un punto di riferimento per i nostri cittadini e lo abbiamo fatto grazie al continuo dialogo con i cittadini che ci hanno a loro volta sostenuto con la loro forza e la loro straordinaria energia positiva”.
Bergamo, dopo il dramma del Covid che la segnerà per sempre, guarda ora anche al futuro. C’è la candidatura congiunta con Brescia a città della cultura italiana 2023 che “Mantova sostiene” dichiara Palazzi . Insomma si guarda avanti. “Mattia è l sindaco che farà volare Mantova” dicono i tre colleghi.
Arriva il momento dei saluti e proprio allora arriva il violino per Nardella che Palazzi aveva richiesto scherzosamente a inizio serata.
Partono così le note di quella musica dolcissima che invita a vedere la vita con le lenti rosa della speranza … e l’inesauribile fede nell’amore.