MANTOVA – “Raffaello trama e ordito. Gli arazzi di Palazzo Ducale a Mantova“, così si intitola l’esposizione che dal 24 ottobre al 7 febbraio 2021 aprirà a Palazzo Ducale di Mantova. Un’iniziativa, questa, che si inserisce nelle celebrazioni per il V centenario della scomparsa di Raffaello Sanzio e che vede, appunto, in prima linea anche la nostra città dove esiste una preziosa testimonianza del genio urbinate.
Non a caso, il ciclo degli arazzi con le “Storie dei Santi Pietro e Paolo” conservato a Palazzo Ducale fu realizzato nelle Fiandre a partire dai cartoni preparatori realizzati dalla bottega di Raffaello: questi enormi fogli dipinti commissionati da papa Leone X, in parte conservati al Victoria & Albert Museum di Londra, servirono a realizzare il celebre ciclo destinato a ornare le pareti della Cappella Sistina in Vaticano. L’edizione mantovana, che segue cronologicamente l’editio princeps romana, costituisce dunque un’opera di straordinario pregio, certamente tra i pezzi più costosi e prestigiosi della collezione d’arte dei Gonzaga.
“Siamo orgogliosi di far parte del programma di celebrazioni raffaellesche – afferma l’ex direttrice ad interim di Palazzo Ducale Emanuela Daffra – con un’iniziativa speciale legata a un nucleo straordinario e forse non adeguatamente conosciuto dal pubblico della collezione permanente. La mostra ‘Raffaello trama e ordito’ punterà i riflettori su questi straordinari manufatti con una occasione, prima di tutto di cura e poi espositiva, i cui effetti andranno a riverberarsi – con il restauro aperto e un nuovo impianto illuminotecnico – sul percorso museale permanente. E mi auguro che tra i risultati non effimeri si possa contare la consapevolezza diffusa circa il valore di questo tipo di opere, spesso sottovalutate in rapporto alla pittura, ma che nel caso specifico ebbero un ruolo fondamentale nella diffusione delle invenzioni figurative di Raffaello”.
I visitatori potranno così ammirare una serie di documenti legati alla storia del ciclo, dall’acquisto da parte di Ercole Gonzaga fino alle più recenti vicende novecentesche. Tra questi due estremi si collocano la destinazione prima al Duomo cittadino, quindi alla Basilica Palatina di Santa Barbara, l’allestimento tardo-settecentesco, con la ristrutturazione dell’Appartamento Verde a opera dell’architetto neoclassico Paolo Pozzo e infine gli accadimenti tra Otto e Novecento, quando gli arazzi furono trasferiti in Austria e poi riportati in Italia grazie alle attività diplomatiche seguite alla Prima Guerra Mondiale. Il tutto arricchito da un nuovo sistema di illuminazione per l’Appartamento degli arazzi: grazie alle tecnologie più recenti sarà, infatti, possibile leggere al meglio le opere e apprezzarne la qualità.
Un’occasione importante per Mantova e per Palazzo Ducale che dallo scorso mese di luglio ha avviato sugli arazzi un intervento conservativo che permetterà non solo di recuperare una migliore leggibilità delle opere e di apprezzarne appieno l’altissima qualità ma costituirà un elemento centrale per la mostra. In via del tutto eccezionale infatti, durante il periodo di apertura sarà data al pubblico la possibilità di assistere dal vivo ai lavori attraverso il “cantiere di restauro aperto” allestito nella Sala dello Specchio. I lavori, affidati alla ditta di Tiziana Benzi di Piacenza, sono realizzati con contributi del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte Raffaello Sanzio (MiBACT) e con un prezioso supporto di Fondazione Bam. “Nell’anno del cinquecentenario della morte di Raffaello, Fondazione Bam è particolarmente lieta di essere parte attiva nel delicato intervento di manutenzione del raffinato ciclo di arazzi: opera unica che coinvolgerà lo spettatore nella sua narrazione e che, grazie a questo intervento conservativo, sarà portata agli antichi splendori”, spiega il direttore Fiorenza Bacciocchini.