MANTOVA – “Questa è una favola”. Mentre lo dice, non riesce a trattenere le lacrime la mamma di 37 anni che giovedì, all’ospedale di Mantova, ha partorito due gemelli dopo l’asportazione di un tumore alle ovaie.
La storia della donna ha commosso anche l’equipe della struttura di Ostetricia e Ginecologia del Carlo Poma diretta da Paolo Zampriolo, che l’aveva sottoposta prima della gravidanza a un intervento di chirurgia oncologica a tutela della fertilità.
“Si tratta di un intervento molto delicato e rara è la notizia di una gravidanza gemellare che la giovane donna ha dato ai medici nei mesi scorsi. Una grande gioia per lei e anche per il ginecologo l’ha seguita, Luca Orazi, responsabile di un gruppo di lavoro dedicato alla cura dei tumori ginecologici, ormai attivo da anni in ASST”. Fanno sapere dall’azienda ospedaliera del Carlo Poma.
“Ogni singola storia delle persone che assistiamo rimane con noi – commenta Luca Orazi, direttore della struttura di Ostetricia e Ginecologia di Pieve di Coriano – questa volta siamo stati coinvolti in maniera particolare: avere aiutato a guarire una persona dalla malattia e vederla diventare mamma è stata una grande gioia e un’importante soddisfazione umana e professionale”.
L’impegno degli specialisti ha portato alla nascita di uno specifico percorso di diagnosi e cura: grazie alla preziosa collaborazione delle strutture di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali di Asola a Pieve di Coriano è stato possibile creare una Rete Oncologica Ginecologica.
La neo mamma e non riesce a contenere l’emozione e mostra uno dei due fratellini che dorme nella culla, accanto al suo letto: “Stiamo tutti bene. Io e mio marito siamo contentissimi. Questa è opera del destino, vista la condizione di malattia in cui mi trovavo non mi sarei aspettata un epilogo così felice. Sono grata ai professionisti di questo ospedale, in particolare al ginecologo Luca Orazi. Avevo molta paura, ma mi sono fidata di lui, che mi è stato accanto. E quando mi ha annunciato che il parto era andato bene mi sono sentita al settimo cielo. La mia gravidanza – conclude – è una doppia vittoria considerando anche il periodo drammatico legato all’epidemia”.
“Nell’ambito della rete oncologica ginecologica oggi le pazienti affette da tumori vengono centralizzate all’Ospedale di Mantova che, per requisiti di struttura, offre le garanzie necessarie per la gestione multidisciplinare di queste malattie. Il vantaggio è quello di poter usufruire di un servizio di alto livello, condiviso e aggiornato, coerente con le linee guida internazionali. È stato così possibile introdurre tecniche diagnostiche e chirurgiche innovative. Attraverso il potenziamento della diagnostica ecografica di secondo livello e l’incremento notevole della chirurgia mini-invasiva, oggi a Mantova la maggior parte dei tumori viene trattata con chirurgia mini-invasiva con notevole beneficio per le persone. Un approccio terapeutico e culturale all’avanguardia nella gestione dei tumori ginecologici nelle donne giovani: la chirurgia Fertility Sparing che permette, in casi selezionati, di curare la malattia tumorale preservando la possibilità di avere figli”.