Undici ospedali e quattro istituti di ricovero e cura lombardi sono pronti a stoccare il vaccino anti-Covid e anche alla direzione dell’ospedale Carlo Poma è stato chiesto il numero dei congelatori disponibili.
E a Mantova su questo fronte si è attrezzati con una serie di congelatori già in uso a cui a breve se ne aggiungeranno altri due, in fase di acquisto proprio in questi giorni, che potranno essere usati sia per conservare i tamponi positivi che l’eventuale vaccino anti- Covid.
In quella che è la partenza della macchina organizzativa per gestire il vaccino c’è però al momento un grosso punto interrogativo che potrebbe far partire le operazioni in ritardo.
Come riporta l’Agi, le Regioni non sanno che vaccino sarà scelto (il più probabile pare quello prodotto da Pfizer,) e quindi, di conseguenza, potrebbero insorgere dei ritardi nello stoccaggio.
A tal proposito, tra le diverse Ats coinvolte, è stata contattata quella di Melegnano da dove hanno fatto sapere proprio che “aspettiamo di capire che tipo di vaccino arriverà per capire come stoccarlo” e la situazione è analoga in tutte le altre Ats e Asst lombarde le quali, non sapendo che tipo di congelatori e con quali caratteristiche debbano essere utilizzati, non possono dare il via alle operazioni di preparazione per il futuro stoccaggio. Questo fino a quando il Governo nn avrà comunicato alla Regione quale sarà il vaccino scelto.
L’Agi riporta anche che nei giorni scorsi il tgLa7 ha svelato l’esistenza di un carteggio tra Ministro della Salute e Regione Lombardia in cui il primo, il 12 novembre, chiedeva informazioni sullo stoccaggio e la conservazione del vaccino sul territorio regionale.
Palazzo Lombardia, attraverso il direttore generale Marco Trivelli, ha risposto il 19, sottolineando che “sono state avviate valutazioni e richieste di disponibilità verso i vari enti sanitari pubblici e privati con l’individuazione delle strutture e le associazioni di categoria (Confindustria e le attività della filiera dei trasporti e dello stoccaggio)”.