Vaccini Covid, allarme Viminale: rischio infiltrazioni dei clan mafiosi sulla loro diffusione

Johnson & Johnson.

I clan mafiosi stanno già tentando di accedere alle misure di sostegno all’economia e di infiltrarsi nei servizi di sanificazione per le strutture turistiche e commerciali. E ora il pericolo è che tentino di mettere le mani sui vaccini “potenzialmente appetibili – si spiega – per “l’elevata domanda” e “la fisiologica bassa offerta iniziale”.
A lanciare l’allarme è il quarto report dell’Organismo di monitoraggio istituito dal capo della Polizia sul rischio di infiltrazione nell’economia legata all’emergenza Covid da parte delle mafie
A caccia di residui di prezioso vaccino contro il Coronavirus per poi rivendere le dosi sul mercato nero: si tratta dell’ipotesi su cui stanno indagando i Nas, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità in tutta Italia.
I militari hanno già effettuato almeno quattro ispezioni in ospedali romani in cui si sta somministrando il vaccino, per verificare gli scarti delle dosi del siero e controllare che le dosi ufficiali registrate agli atti coincidano con le effettive somministrazioni e con le quantità prelevate dalle fiale.
“L’ipotesi che si sta tentando di verificare in base ad alcune segnalazioni – non trapela molto, sottolinea il quotidiano Il Messaggero – è che, prosciugando il fondo delle fiale di Pfizer, goccia dopo goccia, si ottengano dosi di siero anti-Covid da rivendere sul mercato nero. I Nas di Roma hanno quindi chiesto ai responsabili delle strutture che si stanno occupando della vaccinazione i registri dove vengono annotati i nomi delle persone cui è stato inoculato il siero, con un controllo in contemporanea dei residui. L’Agenzia del Farmaco sconsiglia, nelle Faq, gli acquisti on line, avvertendo che il prodotto potrebbe essere «oltre che inefficace, pericoloso per la salute“. Il ministero della Salute ha già condannato “la presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati o di dubbia provenienza”, esortando “ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli organi ufficiali”.