PALERMO (ITALPRESS) – “I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l’alibi di dire che non controlla i gruppi Pd perché saranno ‘derenzizzati’. E per il governo probabilmente si allargherà la base del consenso parlamentare, l’ho detto anche a Conte. Dunque l’operazione è un bene per tutti”. Così, in un’intervista a la Repubblica, l’ex segretario del Pd Matteo Renzi formalizza lo strappo nel partito. Quanto all’invito all’unità richiesto da Zingaretti, Renzi osserva: “Non ho un problema personale con Zingaretti, né lui ha un problema con me. Abbiamo sempre discusso e abbiamo sempre mantenuto toni di civiltà personali. Qui c’è un fatto politico. il Pd nasce come grande intuizione di un partito all’americana capace di riconoscersi in un leader carismatico e fondato sulle primarie. Chi ha tentato di interpretare questo ruolo è stato sconfitto dal fuoco amico. Oggi il Pd è un insieme di correnti. E temo che non sarà in grado da solo di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5 Stelle”. Per il senatore del Pd “c’è una corrente culturale nella sinistra italiana per la quale io sono l’intruso”, ma “mi fa uscire la mancanza di una visione sul futuro”. Comunque, assicura che non è una vendetta. “Mi avrebbe fatto comodo godere della rendita di queste ultime settimane per avere un potere d’interdizione nel Pd. Ma bisogna dire, non interdire. Fare, non bloccare. Proporre, non contrattare. E io credo che ci sia uno spazio per una cosa nuova”. Su quanti lo seguiranno in questa nuova avventura, Renzi dice: “I parlamentari saranno trenta, più o meno. Non dico che c’è un numero chiuso, ma quasi. La vera sfida saranno le migliaia di persone che sul territorio faranno qualcosa di nuovo e di grande. E la Leopolda sarà un’esplosione di proposte”. Sul perché un Pd diviso dovrebbe essere più efficace contro il centrodestra, Renzi chiosa: “I prossimi anni li voglio passare in contrapposizione frontale contro il populismo di Salvini. Voglio sperare che anche il Pd si preoccupi di lui e non di Matteo Renzi. Non ci sono più alibi, non c’è più il parafulmine, ognuno cammini libero per la sua strada”.
(ITALPRESS).