“Non possiamo abbracciarci, ma oggi dobbiamo sentirci tutti più uniti. Lo Stato c’è e ci sarà”. Draghi alla cerimonia per le vittime del Covid

BERGAMO – “Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti. A partire da qui, da questo luogo che ricorda chi non c’è più. In questa città non vi è nessuno che non abbia avuto un familiare o conoscente colpito dal virus. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili in cui non vi era nemmeno il tempo di piangere i vostri cari, di salutarli e accompagnarli per l’ultima volta”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della cerimonia della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus a Bergamo. “Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese. E io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare”, ha aggiunto. Il premier ha quindi sottolineato come “oggi è una giornata piena di tristezza ma anche di speranza. Lo Stato c’è e ci sarà” assicurando che “il Governo è impegnato a far il maggior numero di vaccini nel minor tempo possibile. La sospensione di AstraZeneca è stata temporanea e precauzionale, qualunque sia la decisione che Ema prenderà oggi, la campagna proseguirà con la stessa intensità. L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti”. 
(ITALPRESS)

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