Nei poli vaccinali mantovani il 30% rifiuta AstraZeneca. Chi dice no viene rimesso in coda

AstraZeneca ai giovani:

MANTOVA – Nei poli vaccinali mantovani si è partiti con la somministrazione del vaccino AstraZeneca per i i 75-79enni ma il 30% di questi lo ha rifiutato. Il dato, confermato da  Asst Mantova, risulterebbe di circa il doppio rispetto a quanto avverrebbe mediamente nel resto della Lombardia.
Questa mattina, durante l’audizione in Commissione sanità del Consiglio regionale, il direttore generale del settore welfare Giovanni Pavesi, ha detto che “i rifiuti di AstraZeneca riguardano fino ad oggi “il 15 per cento popolazione che si è recata ai nostri centri vaccinali”, ma aggiunto che “la sensazione” è “che sia una percentuale in crescita”.
“Quello del rifiuto del vaccino AstraZeneca è un tema difficile”, ha aggiunto Pavesi, sottolineando che bisognerebbe ribadire la sicurezza del vaccino facendo presente alle persone che sono milioni gli europei che finora si sono vaccinati, senza alcun problema, col medicinale anglo-svedese. Ma cosa accade per coloro che rifiutano di farsi somministrare AstraZeneca? “Se in sede di anamnesi ci sono valutazioni critiche, possiamo fargli il Pfizer – ha detto Pavesi -. Negli altri casi, se non ci sono queste motivazioni, li rimettiamo in coda” in attesa del completamento della fase massiva.
Intanto domani in Lombardia si partirà con le vaccinazioni a chi è nella fascia d’età 70-74 anni, circa 540mila persone per le quali le prenotazioni erano iniziate in anticipo rispetto al previsto, proprio per le adesioni inferiori al previsto tra i 75-79enni per via di quello che viene definito l’effetto AstraZeneca.