A S. Benedetto la maglia iridata di Guerra a 90 anni dal titolo mondiale. Affini: “in Belgio darò il massimo”

SAN BENEDETTO PO – 90 anni fa, il 26 agosto 1931 Learco Guerra vinse il campionato del mondo su strada a Copenaghen che, unica volta nella storia dei campionati, si svolse a cronometro e per l’occasione un giornalista cremonese, Valdo Cottarelli, gli affibiò quel l’appellativo con cui sarebbe stato ricordato per sempre: la Locomotiva umana. E ieri per celebrare questo importante anniversario che portò sul tetto del  mondo del ciclismo il campione di San Nicolò Po, al Loghino Alberigi Caselle di San Benedetto Po, vero tempio della storia del ciclismo realizzato da Luca Battesini, è stata protagonista proprio la maglia iridata conquistata da Learco Guerra, portata dal nipote della Locomotiva Umana, che porta proprio il suo nome.
E’ stato lo stesso Guerra che ha spiegato come il nonno conquistò quel titolo, comprese alcune curiosità sulla bici con cui corse.
Tanti coloro che hanno preso parte all’evento al Loghino Alberigi Caselle, tra cui il sindaco di san Benedetto Po Roberto Lasagna, orgoglioso di avere sul suo territorio un gioiello quale la collezione di Battesini, e l’assessore allo sport del Comune di Bagnolo San Vito Nicola Boiani, in rappresentanza della terra natale di Guerra.
E poi c’era lui Edoardo Affini, il campionissimo mantovano reduce da una prima parte di stagione assolutamente positiva che ora, proprio come accadde a Guerra 90 anni fa, si prepara ai campionati del mondo in Belgio e dichiara: “cercherò di mettercela tutta”.

Vedi tutti i dettagli nel video servizio (immagini di Gino Giacomini) con le interviste a Learco Guerra, nipote del grande campione, e ad Edoardo Affini. 

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