SAN BENEDETTO PO – Una collezione unica dove si racconta la passione del ciclismo e le gesta di campioni leggendari e che oggi, alla vigilia del via dell’edizione numero 104 del Giro d’Italia, celebra i 90 anni della prima maglia rosa, vestita da Learco Guerra, che il 10 maggio 1931, al termine della prima tappa Milano Mantova batté il favoritissimo Binda, davanti al pubblico della sua città.
La si può ammirare al Loghino Alberigi Caselle in Strada Ronchetti 1 a San Benedetto Po dove Luca Battesini negli anni ha recuperato e portato a nuova vita modelli rarissimi di biciclette da corsa. E oggi sceglie di affidare ad alcuni magnifici pezzi della sua collezione la narrazione della straordinaria avventura di Guerra, la Locomotiva Umana, che nacque nel 1902 a solo una quindicina di chilometri da qui, in quel di San Nicolò Po, per poi diventare uno dei grandi protagonisti del ciclismo eroico degli anni ’30.
Ieri l’inaugurazione ufficiale della mostra, che rimarrà visitabile sino a fine maggio, con autorità, rappresentanti del ciclismo e dello sport mantovano, giornalisti, e tanti appassionati delle due ruote.
Tra i tanti cimeli, ci sono in mostra, affiancate la bici con cui Guerra vinse i campionati del mondo nel 1931 a Copenaghen, nell’unica edizione disputata a cronometro, e quella con cui nel 33 si impose alla Milano Sanremo.
All’inaugurazione della mostra a San Benedetto Po c’era anche il nipote di Learco, che porta proprio il suo nome, e che da anni si batte per trovare una casa per i cimeli del nonno dopo che a Mantova ne è stato smantellato il museo. Ancora è forte la sua emozione al ricordo di quel nonno dalla figura così imponente
Tra i pezzi senz’altro più rari e preziosi della collezione di Battesini la bici con cui Bartali fece quell’impresa al Tour de France del 1948 con la quale si dice “salvò l’Italia” dalla guerra civile dopo l’attentato a Palmiro Togliatti. Una storia affascinante come le tante altre legate alle bici di questa collezione davvero da non perdere e che si può visitare telefonando al numero 3388369626.
Queste due ruote che grazie all’abilità dei loro progettisti hanno contribuito alla gloria dei più grandi campioni di sempre e a costruire il mito di un’epopea del ciclismo in cui un intero Paese si univa intorno ai suoi eroi, attendendo per ore il loro passaggio e poi inseguendoli con lo sguardo dai bordi delle strade impolverate. Storie di passione, fatica, vittorie e sconfitte, che oggi come ieri viaggiano sulle due ruote e si tramandano di generazione in generazione. Questo è il ciclismo che come diceva il grande Moser, prima ancora di vincere o perdere è rispondere “Presente”.
Nel video, con le immagini di Gino Giacomini, si possono conoscere tutti i dettagli della mostra e dell’evento in onore di Learco Guerra con le interviste al giornalista Adalberto Scemma, a Learco Guerra jr, nipote del grande campione, e a Stefano Battesini a cui si deve la splendida collezione di biciclette e l’organizzazione dell’evento.