Al via l’ETF Dogecoin, mentre la crypto presale Maxi Doge supera $2 milioni

Panoramica sul lancio dell’ETF spot su DOGE e aggiornamenti sulla prevendita di Maxi Doge.

Il mercato delle criptovalute entra ufficialmente in una fase di trasformazione significativa con il lancio del primo ETF statunitense dedicato a Dogecoin

Infatti, il debutto di un ETF su Dogecoin segna una svolta per gli investitori, considerando che si tratta di uno strumento istituzionale che questa volta propone un prodotto basato su una meme coin.

Le conseguenze di questo evento potrebbero essere molto positive, e anche crypto presale a tema canino come Maxi Doge possono sfruttare il momento.

Il debutto dell’ETF su Dogecoin

Le negoziazioni dell’ETF su Dogecoin (DOGE) sono iniziate ufficialmente giovedì 11 settembre 2025, grazie al prodotto lanciato da REX Shares e Osprey Funds con ticker DOJE. 

In particolare, l’ETF è stato registrato ai sensi dell’Investment Company Act del 1940, e rappresenta una soluzione innovativa che aggira il lungo processo di approvazione tipico della SEC, aprendo la strada a un inquadramento simile a quello dei fondi comuni tradizionali.

Il funzionamento dell’ETF si basa sulla società veicolo REX-Osprey DOGE (Cayman) Portfolio SPV, che consente di replicare le tutele degli investitori previste dalla normativa del 1940. Questo meccanismo allinea il prodotto ai più classici ETF azionari e obbligazionari, offrendo un livello di credibilità che fino a poco tempo fa sarebbe sembrato impensabile per una memecoin.

Quindi, nonostante lo scetticismo iniziale della SEC, il prodotto è arrivato sul mercato in maniera simile ad altri ETF spot già lanciati in precedenza da REX e Osprey su Solana e BNB. 

La comunità crypto ha reagito positivamente: Dogecoin ha registrato un rialzo settimanale del 16%, alimentando un rinnovato entusiasmo. 

Ad esempio, Jordan Jefferson, CEO di DogeOS, ha sottolineato come il lancio dimostri l’integrazione tra investitori istituzionali e la cultura comunitaria che caratterizza DOGE.

Invece, l’analista Eric Balchunas di Bloomberg Intelligence ha rimarcato la portata dell’evento, definendo l’ETF su Dogecoin il primo strumento statunitense in assoluto dedicato a un asset privo di utilità intrinseca. 

Questa definizione, al tempo stesso critica e ironica, evidenzia il carattere unico dell’iniziativa: Dogecoin, nato come parodia, è ora incluso in strumenti regolamentati al pari di Bitcoin ed Ether.

Conseguenze del lancio e impatto sul mercato delle memecoin

L’approvazione dell’ETF su Dogecoin porta con sé conseguenze rilevanti per il mercato. Infatti, l’esperienza dei fondi su Bitcoin ed Ether, capaci di attrarre decine di miliardi di dollari, suggerisce che DOJE possa diventare un catalizzatore per un più ampio riconoscimento istituzionale delle memecoin. 

Inoltre, l’iniziativa avviene in un contesto in cui la SEC sta valutando oltre 90 proposte di nuovi fondi, evidenziando un’apertura crescente verso la tokenizzazione. Dunque, le implicazioni dell’evento possono essere sia positive che negative.

Fattori positivi:

  • Legittimazione istituzionale: il riconoscimento di Dogecoin come asset degno di un ETF regolamentato amplia la sua platea di investitori.
  • Nuovi flussi di capitale: la possibilità di acquistare DOGE tramite un fondo rende l’asset accessibile anche a chi non desidera interagire direttamente con wallet o exchange crypto.
  • Espansione del mercato meme coin: il successo di Dogecoin potrebbe stimolare l’interesse verso altre meme coin, aprendo la strada a ulteriori prodotti simili.

Fattori negativi:

  • Volatilità intrinseca: la natura speculativa delle memecoin resta un elemento di rischio per gli investitori istituzionali.
  • Dipendenza da trend culturali: l’andamento di DOGE è fortemente legato alla sua community e ai fenomeni social, variabili difficili da controllare.
  • Rischio di saturazione: l’arrivo di troppi ETF crypto potrebbe frammentare la liquidità e ridurre l’impatto positivo sui singoli asset.

In aggiunta, il contesto politico non va trascurato: sotto la presidenza di Donald Trump, la SEC ha adottato un approccio più permissivo verso gli asset digitali, includendo un’apertura alle attività di liquid staking e al concetto di tokenizzazione. 

Quindi, l’ETF su DOGE non è soltanto un esperimento di mercato, ma anche il riflesso di un cambiamento istituzionale che potrebbe ridefinire la regolamentazione del settore crypto nei prossimi anni.

Maxi Doge: la prevendita da $2 milioni

In un momento molto positivo per DOGE e per le meme coin, la prevendita di Maxi Doge ha già superato i 2 milioni di dollari, attirando attenzione come nuova meme coin su Ethereum. 

Si tratta di una meme coin presentata come l’erede di Dogecoin che unisce elementi ironici della cultura “degen” con meccanismi di staking e gamification per la community.

Caratteristiche principali di Maxi Doge:

 

Tipologia crypto Meme coin ERC-20 che parodia la cultura “palestrata” e speculativa
Stato della prevendita Oltre $2 milioni raccolti
Tokenomics 150,24 miliardi di token, 40% alla prevendita, 40% al marketing
Utilità Staking con APY dinamico e roadmap gamificata
Sicurezza Audit completati da Coinsult e SolidProof

 

I vantaggi della prevendita risiedono nella possibilità di acquistare i token a prezzi bassi, con benefici immediati derivanti dallo staking ad alto rendimento. 

 

In aggiunta, l’adozione di un piano marketing incisivo e il sostegno di influencer influenti stanno creando un effetto FOMO, amplificando la domanda attesa al momento del listing sugli exchange. 

Quindi, il successo della fase iniziale conferma come il settore delle meme coin resti un terreno fertile per esperimenti culturali e finanziari, complementare ai processi di istituzionalizzazione guidati da strumenti come l’ETF su Dogecoin.

 

 

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